Con Italia in Comune Pietro Vandini torna in campo: «Rivivo l’approccio del 2008»

L’ex capogruppo del Movimento 5 Stelle esclude il dialogo solo con i vecchi compagni di partito e la Lega. «Per amministrare serve un approccio pragmatico»

RAVENNA 12/01/2019.ITALIA IN COMUNE. Fedrico Pizzarotti A Ravenna

Federico Pizzarotti (in piedi). Alla sua sinistra Pietro Vandini

Aperti a tutti gli interlocutori tranne due: il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord. Italia in Comune a Ravenna si è presentata nel pomeriggio di sabato con il fondatore, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Al suo fianco c’è l’ex capogruppo del Movimento 5 Stelle Pietro Vandini che sarà coordinatore del partito a Ravenna e che torna così protagonista di un progetto politico. È lui a spiegare quali saranno gli interlocutori sul territorio: «Sarebbe stupido avere dei pregiudizi ma posso dire che a Ravenna non saranno il Movimento 5 Stelle, perché non saprei da che parte cominciare, e la Lega Nord per un fatto di valori antitetici al nostro». Va qui ricordato che Vandini, dopo l’esperienza terminata nel 2016 come consigliere comunale, è uscito ufficialmente dal Movimento all’inizio del 2018. Una rovente polemica interna aveva frantumato i Cinque Stelle ravennati. Vandini si è allontanato, ormai deluso anche dalla piega che avevano preso le cose a livello nazionale.

In questo contesto è maturato l’avvicinamento a Pizzarotti, sindaco di Parma che era stato espulso dal Movimento 5 Stelle. Spiega ancora Vandini: «Mi sono rimesso in moto dopo due anni di pausa dall’attivismo politico ma in fondo ho l’impressione di non essermi mai fermato: mi pare invece di essere tornato al 2009 e al 2008. con un approccio basato sulle competenze e il pragmatismo, perso dal Movimento 5 Stelle dove ho militato per tanto tempo». Quando si entra nelle istituzioni, aggiunge Vandini, «si capisce che certe cose che si sostenevano nelle piazze non è possibile realizzarle, per tanti motivi. Bisogna spiegare il perché si cambia idea e, con una approccio pragmatico, affrontare i problemi. Altrimenti si fa sempre propaganda. Invece questa maturazione è necessaria. Questo approccio l’ho ritrovato in Federico Pizzarotti che mi ha proposto questo progetto e con la garanzia di persone come Fabio Forlivesi e Alessandro Vallicelli (presidente e tesoriere della sezione ravennate ndr.) ho accettato di rimettermi in gioco, sicuro che non ci saranno situazioni simili a quelle che ho vissuto in passato. Per me è la prima pagina di un nuovo libro».

Pizzarotti ha illustrato le prossime mosse del movimento, che sta aprendo sezioni in tutta Italia. Per quanto riguarda le amministrative, non sono escluse partecipazioni ad eventuali liste civiche «ma solo dove riterremo di essere pronti, perché le cose devono lievitare». Per le Europee e le Regionali i ragionamenti sembrano ancora prematuri. In Emilia-Romagna, però, un appoggio ad una coalizione di centrosinistra è possibile «La nostra regione potrebbe essere l’ultimo argine alla Lega Nord che sta dilagando. Vedremo. La Regione ha fatto buone cose ma si può sempre fare meglio, tendendo a scegliere l’interesse pubblico piuttosto a quello di qualcuno. Di certo siamo pronti a dialogare perché l’idea di isolamento in politica è arida. Quel che serve è il dialogo».

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