Non hanno dovuto raccogliere le firme perché il gruppo in consiglio regionale esisteva già anche se, va detto, l’unico eletto, il giuslavorista Piergiovanni Alleva, a questa tornata elettorale si è apertamente schierato con Coraggiosa di Elly Schlein nella coalizione di Bonaccini. La lista è quella de L’Altra Emilia-Romagna che nel 2014 raccoglieva l’esperienza di L’Altra Europa e che voleva essere un tentativo di unire la sinistra alternativa al Pd in un unico contenitore. In questa tornata elettorale invece la lista è di fatto sostenuta solo da Rifondazione Comunista e dagli ex Comunisti italiani che oggi si chiamano Pci come si capisce anche dai nomi delle candidature ravennati, volti noti di questa area politica: Paolo Viglianti (candidato a sindaco a Bagnacavallo a maggio), Valeria Ricci (candidata sindaco a Lugo a maggio), Alessandro Bongarzone e Vilma Lama. Il candidato presidente è Stefano Lugli, di Finale Emilia. Tra i temi a loro cari naturalmente il lavoro, la formazione, la sanità pubblica e l’impossibilità di trovare accordi con il Pd che ha governato in questi anni. Come per altre liste che corrono da sole, la sfida è quella di arrivare almeno al 3 percento per poter eleggere un consigliere.
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