L’associazione Pro Vita, tramite un avvocato, intima all’Amministrazione di Ravenna di riaffiggerli «immediatamente»
Il riferimento è alla decisione da parte dell’assessora alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, Ouidad Bakkali, di far rimuovere (con una richiesta inoltrata direttamente a Ravenna Entrate) i manifesti della campagna promossa appunto da Pro Vita & Famiglia contro la pillola abortiva Ru486. Manifesti in cui la pillola abortiva era paragonata a del veleno.
«Ritengo tale comunicazione altamente disinformativa e lesiva della dignità della donna e della libertà di scelta – aveva scritto sui social Bakkali giustificando la propria decisione –. L’interruzione volontaria della gravidanza è legale in Italia dal 1978 grazie alla Legge 194 e confermata da referendum popolare. Ritengo pertanto doveroso chiedervi l’immediata rimozione dai pannelli di competenza comunale».
Ora l’associazione Pro Vita, nella diffida fatta recapitare in municipio, intima allo stesso Comune «di riaffiggere immediatamente i manifesti».