Una diffida al Comune contro la decisione di far rimuovere i manifesti anti aborto

L’associazione Pro Vita, tramite un avvocato, intima all’Amministrazione di Ravenna di riaffiggerli «immediatamente»

Ravenna 03 pillola abortiva manifesti pro vitaL’associazione Pro Vita & Famiglia, tra i promotori della campagna contro l’aborto farmacologico che sta facendo discutere in tutta Italia, comunica che è stata notificata una diffida al Comune di Ravenna, attraverso l’avvocato Francesco Minutillo, «contro la censura, per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio in atti di discriminazione politica e condotte diffamatorie da parte dell’assessore Ouidad Bakkali e dei funzionari amministrativi e politici del Comune di Ravenna».

Il riferimento è alla decisione da parte dell’assessora alle Politiche di genere del Comune di Ravenna, Ouidad Bakkali, di far rimuovere (con una richiesta inoltrata direttamente a Ravenna Entrate) i manifesti della campagna promossa appunto da Pro Vita & Famiglia contro la pillola abortiva Ru486. Manifesti in cui la pillola abortiva era paragonata a del veleno.

«Ritengo tale comunicazione altamente disinformativa e lesiva della dignità della donna e della libertà di scelta – aveva scritto sui social Bakkali giustificando la propria decisione –. L’interruzione volontaria della gravidanza è legale in Italia dal 1978 grazie alla Legge 194 e confermata da referendum popolare. Ritengo pertanto doveroso chiedervi l’immediata rimozione dai pannelli di competenza comunale».

Ora l’associazione Pro Vita, nella diffida fatta recapitare in municipio, intima allo stesso Comune «di riaffiggere immediatamente i manifesti».

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