Il progetto nasce dall’unione di Insieme per cambiare, Azione, Più Europa e Italia in Comune. Trasparenza, imprese, sanità, europeismo: i quattro temi del programma
Anime del progetto sono Nevio Salimbeni (Cna), Pietro Vandini (Italia in Comune, candidato sindaco M5s nel 2011), Maria De Lorenzo (Più Europa), Giovanni Poggiali (imprenditore, Ixc), Filippo Govoni (Azione), Guido Guerrieri (architetto, ex assessore nella seconda giunta Matteucci)
Il gruppo ha lavorato per alcuni mesi sulla definizione di un metodo «basato sulla voglia di impegnarsi, di dare un contributo libero sui temi di competenza, di mettere il proprio contributo al servizio del territorio, partendo dal basso e dall’alto: dalla realtà di tutti i giorni verso i sogni della città futura. Una cosa “normale” che, però, nella politica di oggi sembra poco di moda».
De Pascale è considerato il garante del percorso ancora in svolgimento: «Ci piacerebbe che fosse portatore di un progetto inclusivo, pragmatico, molto rivolto al futuro, con una visione nuova che riesca a mettere insieme competenze senza partito e attori sociali diffusi, che intervenga sulla gestione delle transizioni (sociali, tecnologiche, energetiche) con un forte spirito di cambiamento; anche fuori dai recinti classici».
Quattro le aree di riferimento del progetto Futura. Una città aperta di relazione e cultura europea, come un luogo di co-working; cura delle persone e dell’ambiente dentro un quadro di sicurezza sociale e sanitaria diffusa; facilitare la nascita di imprese e start-up legate ai temi dell’innovazione tecnologica, dei servizi, della vivibilità e dell’ambiente, transizione ecologica comprendente anche l’uso del gas naturale al largo; il Comune come un soggetto che opera in maniera aperta verso i cittadini, lavora in maniera trasparente per ridurre tutte le forme di burocrazia (servizio per servizio), usando la tecnologia digitale per semplificare e non complicare.
«Siamo un progetto civico ancora aperto e disponibile: siamo pronti a metterci in discussione se altre forze riformiste, liberali, laiche, civiche, libertarie vorranno far parte di questo progetto o coinvolgerci nel loro. Lanciamo una “chiamata civica” anche verso tutte le persone che hanno voglia di dire la loro e di portare il proprio impegno, le proprio idee, il proprio “centesimo” di passione. Basta lamenti è il momento di “fare”: noi siamo uno degli strumenti possibili».