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In centinaia con Arcigay contro la bocciatura del DdlZan. In piazza anche il sindaco

«La legge poteva tutelare coloro che quotidianamente subiscono discriminazioni e violenze. La società civile è stanca di restare in silenzio»

Uno scatto dalla manifestazione dell'Arcigay contro l'affossamento del Ddl Zan
Ciro Di Maio al microfono durante la recente manifestazione di piazza Kennedy

Alcune centinaia di persone hanno affollato nel tardo pomeriggio di ieri (sabato 6 novembre) piazza Kennedy, in centro a Ravenna, per protestare contro l’affossamento in parlamento del Ddl Zan, il tanto dibattuto disegno di legge contro l’omotransfobia.

Una protesta (sulle note di “Imagine” di John Lennon, con gli smartphone usati come torce) promossa dall’Arcigay (con l’adesione di numerose associazioni locali, del Pd e dei partiti di sinistra) e che ha visto prendere la parola in piazza anche il sindaco Michele de Pascale.

Tanti applausi poi per il discorso del presidente di Arcigay Ravenna, Ciro Di Maio, che ha definito il Ddl Zan «una legge già frutto di compromessi, ma che poteva essere uno spiraglio verso l’avvicinamento ad una società più giusta, verso una più ampia tutela dei diritti di coloro che quotidianamente subiscono discriminazioni e violenze misogine, abiliste e omotransfobiche. Moltissime persone si sono sentite tradite, scoraggiate, umiliate».

«Ravenna – ha continuato Di Maio – vuole dire alla politica che la società civile è stanca di rimanere in silenzio, che Ravenna resiste. Ravenna vuole mostrare che trova vergognoso esultare per l’affossamento di una legge che tutela le vite. Siamo qui con i nostri volti, nomi, corpi e le nostre storie perché non ci nascondiamo di fronte alla segretezza di un voto, ma rivendichiamo il nostro spazio».