
Anche il segretario del circolo Pd del Porto di Ravenna, nonché direttore della Compagnia Portuale, Denis Di Martino, parla di una cancellazione «inspiegabile e non giustificabile» dei provvedimenti a sostegno dei lavoratori portuali inizialmente previsti nell’ambito della Legge di Bilancio e “saltati” invece in commissione Bilancio del Senato.
«Parliamo – si legge in una nota firmata da Di Martino – di proposte che raccoglievano il consenso del Governo ed il suo preciso impegno ad attuarle, utili a sostenere il cluster marittimo e le migliaia di lavoratori portuali italiani, che ancora oggi risentono degli effetti negativi della pandemia. La cancellazione di questi provvedimenti ci risulta tutt’oggi inspiegabile e non giustificabile».
Nello specifico, il riferimento è ai sostegni alle imprese ex art. 16, 17, 18 della legge 84/’94 che operano in porto; al riconoscimento del lavoro portuale come usurante; all’istituzione di un fondo di accompagnamento all’esodo per i lavoratori delle imprese portuali; al consentire che gli ormeggiatori e i barcaioli vengano dichiarati inabili al lavoro esclusivamente dal personale dell’Inps, superando un vuoto normativo fortemente penalizzante per la categoria; al supporto delle Autorità di sistema portuale nei risarcimenti correlati all’esposizione all’amianto.
I deputati del Pd Davide Gariglio e Andrea Romano hanno presentato e ottenuto l’approvazione di un Ordine del Giorno, che impegnerà il Governo a concretizzare le proposte.
«Accogliamo favorevolmente la convocazione di un tavolo di confronto, previsto per inizio anno, tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, i sindacati e le associazioni datoriali – conclude Di Martino – che speriamo possa contribuire a risolvere positivamente le questioni in essere. Continueremo a monitorare l’attività parlamentare e governativa tenendo alta l’attenzione sulle tematiche portuali, affinché i lavoratori dei porti possano finalmente ottenere le giuste tutele ed i tanto attesi adeguamenti normativi».