Fdi: rilanciare le estrazioni di gas in mare. Coraggiosa vota sì, M5s contrario

La mozione proposta da Fratelli d’Italia in consiglio comunale comprende anche un passaggio per sostenere la transizione energetica verso rinnovabili. Voto favorevole anche da Pd

Rilanciare le estrazioni di gas nell’Adriatico al largo della costa ravennate e agevolare la transizione energetica sono i propositi di una mozione presentata da Fratelli d’Italia, e successivamente arricchita con i contributi di quasi tutte le forze politiche, che è stata approvata nell’ultima riunione del consiglio comunale di Ravenna. La mozione è stata approvata con 25 voti a favore (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Fratelli d’Italia, Lega, Viva Ravenna, Forza Italia) e un voto contrario (Movimento 5 Stelle). La mozione impegnato il sindaco e la giunta a farsi parte attiva in tutte le sedi affinché, in questo periodo di transizione, l’Italia incrementi l’attuale quota di produzione nazionale di gas naturale estraendo anche nell’area dell’alto Adriatico.

«Viviamo in un periodo in cui la transizione energetica è diventata indispensabile – dice Alberto Ferrero, capogruppo di Fdi – ma è altrettanto vero che in termini prospettici è strettamente connessa ad una programmazione attendibile e prevedibile di una combinazione di fonti energetiche in grado di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico ed il mantenimento della competitività del nostro sistema economico. In questo contesto il gas risulta essere fondamentale, soprattutto se l’Italia ne dispone di quantità importanti e quasi a chilometro zero. Per la nostra città il rilancio di questa produzione sarebbe fondamentale, visto il legame pluridecennale che il nostro sistema economico ha con questo settore».

Ravenna Coraggiosa ha spiegato così il suo voto favorevole: «È opportuno  che l’Italia conservi una quota di produzione nazionale di gas, in primo luogo assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attività estrattive esistenti e prevedendo, previe apposite valutazioni di impatto ambientale, la sostituzione di punti di prelievo in fase di esaurimento o non sostenibili con punti di estrazione oltre le 12 miglia, per superare gli errori del passato: insediare punti di estrazione troppo vicino alla costa – come Angela Angelina di fronte a Lido Adriano e Lido di Dante – si è dimostrato incompatibile con la tutela ambientale e la vivibilità della costa. E Angela Angelina offre più di una valida ragione ai detrattori della invece indispensabile capacità di estrarre il gas che serve alla sicurezza nazionale. Non per sperare di condizionare l’andamento dei prezzi internazionali ma per la sicurezza energetica. Si deve evitare l’errore più grande: confondere l’emergenza odierna con la strategia di lungo periodo, che peraltro deve accelerare sin d’ora. L’invasione russa dell’Ucraina condizionerà i prossimi mesi e i prossimi anni. Ma questa non può essere la nostra strategia energetica, che invece deve essere di decarbonizzazione, di spinta sulle rinnovabili».

Sinistra Italiana ribadisce di non riconoscersi nell’ordine del giorno approvato su proposta di Fratelli d’Italia per questioni di metodo e di merito: «Rimaniamo totalmente contrari all’aumento delle estrazioni sul nostro territorio e al progetto del rigassificatore. Questi progetti non risolvono la crisi energetica, hanno un grave impatto ambientale, alimentano la guerra globale, aumenteranno le spese e le bollette, in una parola si tratta di speculazione. Troviamo errato legare il progetto di pale eoliche in mare Agnes a queste iniziative dannose. Agnes sarebbe già dovuto partire e dovrebbe partire al più presto. Una maggioranza democratica e progressista non deve mai accodarsi alla destra retriva e pericolosa di Fratelli d’Italia. Non si può rispolverare la pregiudiziale antifascista solo in campagna elettorale, alle iniziative dell’Anpi o quando si parla della guerra in Ucraina».

«Il riscaldamento del pianeta, i cambiamenti climatici già in atto in tutto il mondo e la crisi energetica che stiamo vivendo in questi mesi – ha commentato il consigliere e segretario Pd Lorenzo Margotti – rafforzano l’esigenza di accelerare la transizione ecologica, volta anche a rafforzare l’autonomia energetica dell’Italia e dell’Europa e a stabilizzare i prezzi energetici rispetto all’attuale ondata speculativa. La immediata necessità di sostituire e diversificare gli approvvigionamenti energetici in particolare di gas metano provenienti dalla Russia con interventi transitori, urgenti, ambientalmente verificati dalle autorità competenti, compresa la produzione di quote di gas naturale nazionale, non deve contraddire la strategia di fondo e l’ obiettivo centrale di compiere un significativo passo avanti anche a Ravenna e in Emilia-Romagna per migliorare l’ efficienza energetica nei settori chiave dell’edilizia, dei trasporti e delle attività produttive».

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