A rischio le forniture di gas, il Roca chiede di trivellare in Italia

L’associazione ravennate delle aziende di settore scrive al ministro e propone un commissario all’energia

OffshoreCon una lettera inviata al ministro Roberto Cingolani, titolare della Transizione ecologica, il presidente del Roca (l’associazione ravennate delle aziende del settore dell’energia) Franco Nanni torna a chiedere un aumento concreto della produzione nazionale di gas per far fronte alla crisi energetica internazionale.

«Si dovranno eseguire nuove ricerche, nuovi pozzi e nuove piattaforme. Inoltre si devono rivedere le limitazioni che non hanno alcun senso logico. La limitazione delle 12 miglia è stata decretata nel 2010 per evitare che possa succedere anche in Italia quanto è successo nell’incidente di Macondo nel Golfo del Messico. Senza considerare che in Adriatico si produce gas e non olio e soprattutto la profondità è di qualche decina di metri e non 1.500 metri».

Nanni apprezza la recente approvazione del Pitesai dopo vari rinvii: «Ma di fronte all’escalation della crisi energetica riteniamo che occorrano scelte realistiche e funzionali alle necessità dell’Italia. Le nostre aziende aspettano con ansia anche i nuovi investimenti nell’eolico offshore, necessario per la transizione energetica. L’investimento potrebbe dare lavoro alle aziende che già da tempo operano per progetti analoghi all’estero. Considerando i tempi del permitting in Italia e la necessità di accelerare gli investimenti, riteniamo che sia auspicabile la nomina di un commissario straordinario per l’emergenza gas o, meglio, per l’energia».

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