In centro per un “4 novembre antimilitarista”
I promotori chiedono «che il nostro paese assuma iniziative concrete di ripudio della guerra in attuazione dell’articolo 11 della Costituzione: stop all’invio di armi e alle sanzioni, ritiro dei contingenti dai confini con la Russia, ruolo attivo per il cessate il fuoco e la convocazione di una conferenza di pace, taglio delle spese militari, firma del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari e rifiuto di ospitare ordigni nucleari in Italia».
«Bisogna fermare la guerra – continua la nota dei partiti comunisti – e imporre la via della trattativa e della soluzione diplomatica. Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro. Il Governo Meloni prosegue sulla linea di Draghi di totale allineamento ai diktat di Usa e Nato. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi e per l’aumento delle spese militari. Per dire no a questa follia bellicista è importante essere tantissimi il 5 novembre a Roma».