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Comunisti in piazza a Ravenna contro la guerra: «Meloni come Draghi…»

In centro per un “4 novembre antimilitarista”

Il 4 novembre in centro a Ravenna (in Piazza dell’Aquila dalle 16.30) si terrà un presidio “contro la guerra, contro la guerra ai poveri e contro la guerra ai migranti”. A promuoverlo Unione Popolare, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano, “per un 4 novembre antimilitarista, contro la guerra e la spirale bellica”, con un invito a partecipare anche alla manifestazione nazionale per la pace del 5 novembre a Roma.

I promotori chiedono «che il nostro paese assuma iniziative concrete di ripudio della guerra in attuazione dell’articolo 11 della Costituzione: stop all’invio di armi e alle sanzioni, ritiro dei contingenti dai confini con la Russia, ruolo attivo per il cessate il fuoco e la convocazione di una conferenza di pace, taglio delle spese militari, firma del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari e rifiuto di ospitare ordigni nucleari in Italia».

«Bisogna fermare la guerra – continua la nota dei partiti comunisti – e imporre la via della trattativa e della soluzione diplomatica. Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro. Il Governo Meloni prosegue sulla linea di Draghi di totale allineamento ai diktat di Usa e Nato. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi e per l’aumento delle spese militari. Per dire no a questa follia bellicista è importante essere tantissimi il 5 novembre a Roma».