Rimossa la bandiera della pace dal balcone del municipio. La Pigna è soddisfatta

Il drappo arcobaleno era appeso sulla facciata da diversi mesi e la lista civica di opposizione chiedeva il rispetto della legge che vieta l’esposizione di vessilli diversi da quelli istituzionali sui palazzi pubblici: è un emblea dei partiti appartenenti alla sinistra e presenta 6 dei 7 colori del movimento Lgbt

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Prima e dopo

Dal balcone sulla facciata del municipio di Ravenna è stata rimossa la bandiera arcobaleno con la scritta bianca “Pace” esposta da diversi mesi. La circostanza è resa nota dalla lista civica La Pigna che si dice soddisfatta per il rispetto delle leggi. Era stata infatti la forza di opposizione a chiederne la rimozione ricordando che l’esposizione di bandiere e simboli diversi da quelli istituzionali sulle facciate dei palazzi pubblici è non è prevista e quindi vietata dalla specifica legge (Dpr 121 del 7 aprile 2000).

La Pigna si era rivolta anche al prefetto e ci tiene a sottolineare che «l’azione è rivolta al rispetto della normativa e non certo contraria alla bandiera della pace in quanto tale. Ci saremmo, infatti attivati, anche in presenza di una qualsiasi altra bandiera che non fosse quella della Repubblica Italiana, dell’Unione Europea e del Comune di Ravenna. Gli edifici pubblici devono esporre solamente le bandiere previste dalla legge».

La lista civica, rappresentata da Veronica Verlicchi in consiglio comunale, così descriveva il vessillo arcobaleno nel comunicato di inizio gennaio con cui chiedeva la rimozione: «Un simbolo che connota inequivocabilmente una ideologia politica, in sfregio a quei Ravennati che non la condividono. Una bandiera che è ormai riconosciuta come simbolo dei partiti appartenenti alla sinistra italiana e che peraltro, anche se in ordine diverso, presenta 6 dei 7 colori che compongono la bandiera del movimento Lgbt. Colori che sono stati inclusi anche negli stemmi del partito “La Sinistra Arcobaleno” e nella colomba arcobaleno presente nel simbolo lista elettorale “Alleanza Verdi e Sinistra” che si è presentata alleata proprio col Ps nelle ultime elezioni politiche dello scorso settembre».

La Pigna, inoltre, sottolineava quella che ritiene una contraddizioni interna al Pd: «La direzione nazionale del partito, di cui il sindaco è membro, sostiene l’invio di armi all’Ucraina per difendersi dall’attacco della Federazione Russa. Eppure lo stesso Pd si avvolge nella bandiera della pace».

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