Ricorso di Wwf, Italia Nostra e Legambiente contro il “Parco Marittimo”

Le associazioni contestano il progetto nella pineta di Marina Romea e Porto Corsini

Ravenna Lidi Pespective Pinède

Un rendering del Parco Marittimo

Wwf Ravenna e Italia Nostra, con il coinvolgimento di Legambiente (circolo Matelda), mercoledì 29 marzo hanno depositato un ricorso al Presidente della Repubblica – redatto dall’avvocato Giuliano Picchio di Perugia – per preservare pinete e dune dal “Parco Marittimo” a Marina Romea e Porto Corsini. «Un patrimonio straordinario di biodiversità miracolosamente scampato a decenni di sfruttamento selvaggio della costa romagnola – scrivono le associazioni ambientalista – che rischia di sparire per sempre».

Il progetto è quello della riqualificazione degli stradelli retrodunali dei lidi ravennati, partito con i primi stralci in questi mesi a Punta Marina e Marina di Ravenna e che dopo l’estate coinvolgerà anche le altre località.

Gli ambientalisti hanno già denunciato il disboscamento della pineta di Marina di Ravenna e Punta Marina (con i progettisti che hanno sottolineato come si tratti invece di un’operazione di ripulitura con l’obiettivo di “fare luce” e rigenerare la pineta stessa) e hanno paura che la cosa si possa ripetere in particolare nei lidi nord per ospitare una pista ciclabile e pedonale «larga 2,5 metri proprio in mezzo alla pineta, connessa alla viabilità dello stradello retrodunale» e «sei piattaforme in legno attrezzate interne alla pineta da 4,5 per 15 metri», oltre a «una serie di passaggi trasversali che danno l’assalto a cinque degli ultimi relitti dunali rimasti».

In sostanza – secondo le associazioni – «due Riserve tra le più preziose dell’Alto Adriatico tramutate in “verde attrezzato”». Con tanto di «passerella sollevata di pochissimo dal profilo della duna, priva di parapetti, lunga oltre 600 metri, per la cui realizzazione sarà necessario trivellare con almeno 1200 fori habitat straordinari sulla Duna di Porto Corsini Riserva Naturale. Desta sgomento che si sia scelto di sottoporre a pressione antropica l’unica duna in crescita di tutto il litorale, quando tutte le altre stanno scomparendo per erosione dovuta alla subsidenza».

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