Si alza il limite dei mandati di fila per il sindaco in 13 comuni su 18 in provincia

Decreto legge approvato in consiglio dei ministri: non c’è più il tetto per i municipi fino a 5mila abitanti e diventa tre per quelli fino a 15mila

Fascia Tricolore Sindaco 67899.660x368Un decreto legge varato dal Consiglio dei ministri modifica il limite del numero di mandati consecutivi per i sindaci che finora era fissato a due. Non ci sarà più un limite nei comuni fino a cinquemila abitanti e sale a tre il limite per quelli da cinquemila a 15mila abitanti. Nessuna modifica per le amministrazioni più grandi, sia comunali che regionali. Va ricordato che nei comuni superiori fino ai 15mila abitanti viene eletto sindaco chi ottiene più voti, mentre oltre i 15mila abitanti occorre ottenere almeno il 50 percento più uno dei voti per essere eletti al primo turno altrimenti occorre un turno di ballottaggio tra i due più votati.

I comuni in Italia sono quasi ottomila, quelli superiori a 15mila abitanti sono 730. In provincia di Ravenna lo scenario è questo (in grassetto i municipi che andranno al voto a giugno):

  • sopra a 15mila abitanti: Ravenna, Faenza, Lugo, Cervia, Bagnacavallo;
  • tra 5mila e 15mila: Russi, Alfonsine, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, Fusignano, Cotignola, Brisighella, Riolo;
  • meno di 5mila: Solarolo, Sant’Agata, Casola, Bagnara.

Le novità introdotte dal decreto, di fatto, non avranno ricadute sul territorio ravennate. Nei comuni dove il sindaco o la sindaca arriva al secondo mandato (Massa, Conselice, Cotignola) è già stato annunciato un altro candidato, a Sant’Agata non c’è ancora il nome ma sembra già certo che Emiliani non si ripresenterà. Il decreto mette nero su bianco anche la data del voto: 8-9 giugno in concomitanza con le elezioni europee, il cosiddetto Election Day.

«La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante». A dirlo è il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. «Viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo. A questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale».

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