Decreto legge approvato in consiglio dei ministri: non c’è più il tetto per i municipi fino a 5mila abitanti e diventa tre per quelli fino a 15mila
I comuni in Italia sono quasi ottomila, quelli superiori a 15mila abitanti sono 730. In provincia di Ravenna lo scenario è questo (in grassetto i municipi che andranno al voto a giugno):
- sopra a 15mila abitanti: Ravenna, Faenza, Lugo, Cervia, Bagnacavallo;
- tra 5mila e 15mila: Russi, Alfonsine, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, Fusignano, Cotignola, Brisighella, Riolo;
- meno di 5mila: Solarolo, Sant’Agata, Casola, Bagnara.
Le novità introdotte dal decreto, di fatto, non avranno ricadute sul territorio ravennate. Nei comuni dove il sindaco o la sindaca arriva al secondo mandato (Massa, Conselice, Cotignola) è già stato annunciato un altro candidato, a Sant’Agata non c’è ancora il nome ma sembra già certo che Emiliani non si ripresenterà. Il decreto mette nero su bianco anche la data del voto: 8-9 giugno in concomitanza con le elezioni europee, il cosiddetto Election Day.
«La norma che estende il numero dei mandati dei Comuni fino a 15 mila abitanti e toglie ogni limite ai Comuni sotto i 5 mila è un passo avanti molto importante». A dirlo è il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. «Viene data una risposta positiva alla richiesta che da anni viene da tutti i sindaci e si sana, almeno in parte, un vulnus democratico che abbiamo sempre giudicato gravissimo. A questo punto diventa inevitabile andare fino in fondo, estendendo il numero dei mandati anche per i sindaci dei Comuni sopra ai 15mila abitanti. Una volta chiarito che soltanto gli elettori devono avere il diritto di giudicare se i propri sindaci devono essere confermati o mandati a casa, una disparità di trattamento nei confronti di soli 730 comuni più grandi, sul totale dei 7896 comuni italiani, appare davvero incomprensibile, e probabilmente anticostituzionale».