In vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno che chiameranno al voto 122mila cittadini in provincia di Ravenna per rinnovare sindaci e consiglieri in 14 comuni su 18, abbiamo intervistato i nove candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Con questo articolo cominciamo la pubblicazione delle interviste.
L’alleanza fra Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare è alla base della candidatura del 68enne Secondo Valgimigli a sindaco di Lugo. Una sola lista di candidati consiglieri chiamata in maniera inequivocabile: “I Comunisti”. Valgimigli vanta una lunga esperienza in politica cominciata 37 anni fa.
Il programma della lista (la 75enne Mirna Testi capolista) prevede di rilanciare la democrazia nel territorio a partire dalle consulte locali che sarebbero state depotenziate e dare una elezione diretta all’Unione dei Comuni. La manutenzione del territorio, sia per le strade che per i fiumi, deve essere una priorità: i bacini di laminazione, collaborazione con gli agricoltori, blocco della cementificazione di nuove aree, rivedere il sistema degli appalti. Sul fronte della sanità la volontà è di difendere i presidi sanitari locali, primo fra tutti l’ospedale di Lugo riducendo i fondi verso la sanità privata.
Nome e cognome: «Secondo Valgimigli»
Data e luogo di nascita: «Lugo, 29-04-1956»
Titolo di studio: «Biennio liceo scientifico»
Lavoro: «Pensionato»
Reddito dichiarato nel 2023: «35mila euro lordi»
Auto: «Fiat Panda a metano 2011»
Hobby: «Ho avuto in gioventù la passione del volo a motore e facevo rally aerei con buoni risultati, ora che sono in pensione faccio l’ortolano e assieme alla mia signora il nonno, abbiamo un nipote di 13 anni».
Orientamento religioso: «Ateo»
Da quanto si occupa di politica? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti? Quali tessere di partito ha avuto in passato e quale ha oggi?
«Ho iniziato ad occuparmi di politica nel 1987 ricoprendo la carica di presidente della consulta di Villa San Martino per due legislature come indipendente per il Pci. Ho ricoperto la carica di consigliere comunale a Lugo dal 1995 al 1999 come Prc. Dal 1999 al 2011 ho ricoperto la carica di assessore al Comune di Lugo e sono stato candidato sindaco nel 2014 sostenuto dalla Federazione della sinistra e Psi. Ho ricoperto la carica di consigliere provinciale a Ravenna dal 1997 per due legislature e ho ricoperto la carica di assessore provinciale dal 2011 al 2016. Sono iscritto alla Rifondazione comunista dal 1994 ad oggi nel circolo di Villa San Martino».
Se verrà eletto, tra cinque anni cosa ci sarà nella sua città che non c’è ora?
«Sicuramente il miglioramento dei rapporti con i cittadini, associazioni di categoria, mondo del volontariato, rilancio dello sport lughese, partecipazione in genere».
Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaco come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«Sulle responsabilità degli amministratori locali si esprimeranno gli enti preposti e i cittadini. Servirà sicuramente un grande impegno organizzativo di risorse economiche e umane per affrontare le criticità verificatesi nel maggio scorso, ma soprattutto un richiamo alle responsabilità agli enti preposti alla sicurezza idraulica e territoriale per le competenze assegnate: Regione, Consorzio di bonifica, Hera».
Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«Sicuramente la messa in sicurezza del territorio e l’emergenza abitativa intervenendo con accordi pubblico-privato per il recupero del patrimonio abitativo dismesso e fatiscente».
Qual è l’eccellenza di Lugo che ancora non è stata abbastanza valorizzata?
«Il turismo, Lugo all’insaputa dei lughesi ha un forte patrimonio storico e culturale da valorizzare».
Il peggior errore di chi l’ha preceduta e il maggior merito che gli riconosce.
«L’aver compromesso un patrimonio di rapporti con i cittadini. Essersi messi in gioco in giovane età».
La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano?
«Sicuramente il 25 aprile vista la storia della mia famiglia».
Toponomastica: quale via o piazza manca nella sua città? A chi vorrebbe dedicarne una?
«Vorrei intitolare nella mia frazione una via, un’area a Giovanni Zaccari, perché ha speso una vita per il Pci ma soprattutto per la sua disponibilità per il prossimo».
Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle ultime Politiche?
«Voterò sicuramente “Pace, terra, dignità”, la lista di Santoro: mio padre e tutti i miei zii mi hanno raccontato molto degli orrori della guerra avendo dovuto farla. Alle Politiche ultime ho votato Unione popolare, contenitore della sinistra sostenuto da Prc».