sabato
28 Giugno 2025
Intervista

L’avvocato senza tessera di partito: «Il Comune ha gestito male l’alluvione»

Francesco Barone è alla prima esperienza politica e si candida come sindaco di Lugo: «Priorità sicurezza idraulica e rete fognaria. Tra cinque anni, se verrò eletto, spero di poter vedere una città sicura, pulita e con un commercio fiorente»

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Francesco Barone

Lo sfidante più accreditato di Elena Zannoni nella corsa a sindaco di Lugo è Francesco Barone, avvocato 36enne che finora non ha mai frequentato la politica attiva. Fdi, Fi e Lega hanno ognuna la propria lista nella coalizione di centrodestra. Ma c’è anche la lista civica Cambiamo Lugo e quella di Area liberale, il soggetto fondato da Gabriele Padovani, leghista faentino che nel 2015 perse il ballottaggio a Faenza contro Giovanni Malpezzi e in seguito è uscito dal Carroccio (Area liberale corre con propri candidati a Bagnacavallo e Alfonsine).

II sostegno ufficiale dei tre partiti di centrodestra a Barone è stato annunciato a marzo, diverse settimane dopo l’annuncio di Zannoni. Donatella Brini è la capolista per Forza Italia. Daniela Capucci è il primo nome di Cambiamo Lugo. Francesco Martelli è il capolista leghista. Per il partito di Giorgia Meloni c’è Gian Marco Grandi. E Giulio Drei è capolista di Area liberale. La missione del centrodestra è portare Zannoni almeno al ballottaggio per migliorare la prestazione dell’ultima tornata elettorale.

In vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno che chiameranno al voto 122mila cittadini in provincia di Ravenna per rinnovare sindaci e consiglieri in 14 comuni su 18, abbiamo intervistato i nove candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Cominciamo con la pubblicazione dei lughesi. Di seguito potete trovare l’intervista a Barone (a questi link invece quelle già pubblicate: Enrico Randi, Secondo Valgimigli e Elena Zannoni).

Nome e cognome: «Francesco Barone».
Luogo e data di nascita: «Lugo, il 21 ottobre del 1987».
Titolo di studio: «Laurea in Giurisprudenza».
Lavoro: «Avvocato».
Reddito dichiarato nel 2023: «Preferisco non rispondere».
Auto: «Preferisco non rispondere».
Orientamento religioso: «Cattolico».

Da quanto si occupa di politica, quali tessere ha avuto e ha attualmente? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti?
«Questa è la mia prima esperienza politica, anche perché credo che la politica, essendo un mezzo per portare beneficio alla comunità, debba avere al suo interno un continuo ricambio così da evitare che i rapporti che vi gravitano attorno non si radichino così tanto da trasformarsi in un peso che rende impossibile il progredire della città. Ho sempre preferito ragionare con la mia testa e valutare, di volta in volta, il politico di turno per le idee, la credibilità e la coscienza rispetto a quella che è la società, per questo motivo non ho mai avuto, e non ho tutt’ora, alcuna tessera di partito e credo che questo sia un punto di forza».

Se verrà eletto, tra cinque anni cosa ci sarà nella sua città che non c’è ora?
«Tra cinque anni, se verrò eletto, spero di vedere una città sicura, pulita, con un commercio fiorente grazie anche alla visibilità che intendiamo dare al Comune di Lugo e con dei giovani sani ai quali daremo il risalto che meritano».

Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaco come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«Sicuramente ci sono delle responsabilità da ripartire tra i vari enti che avrebbero dovuto occuparsi della messa in sicurezza del nostro territorio. Imputo all’amministrazione locale le mancanze, più volte sottolineate, nella gestione del fenomeno. Si sarebbe dovuto fare di più, soprattutto alla luce del tempo trascorso dalla prima alluvione che ha colpito Bagnacavallo alla seconda, avvenuta quindici giorni dopo, in cui l’acqua ha impiegato almeno 36 ore per arrivare da monte a valle. Per fortuna, in quel frangente, abbiamo avuto la dimostrazione di avere comunità straordinarie al nostro interno, che si sono attivate immediatamente. È a loro che va riconosciuta la maggior parte del merito».

Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«La messa in sicurezza del territorio e della rete fognaria perché, dopo l’evento del maggio 2023, ad ogni forte pioggia ci sono cittadini che non si sentono al sicuro e, se guardiamo a quanto successo poche settimane fa, non hanno tutti i torti. La mia prima preoccupazione è far sì che i cittadini si sentano al sicuro concludendo quelle opere che ad oggi non sono ancora terminate, ad esempio la vasca di laminazione a Lugo Ovest, e programmare una puntuale e costante verifica e manutenzione al fine di migliorare la risposta del territorio in caso di eventi come quelli del maggio scorso. A oggi non sappiamo quanto si dovrà spendere per mettere in sicurezza il territorio e quindi si vedrà dopo quali altre priorità poter soddisfare».

Qual è l’eccellenza che ancora non è stata abbastanza valorizzata?
«Diciamo che di eccellenze a Lugo ne abbiamo molte, sicuramente il nostro patrimonio storico-culturale ed artistico meriterebbe un maggior lustro, ma ne abbiamo anche in campo imprenditoriale e sportivo: c’è ancora molto lavoro da fare».

Il peggior errore del sindaco uscente Ranalli e il maggior merito che gli riconosce?
«Potrei direi il festival Purtimiro o Piazza XIII giugno, ma credo che il peggior errore sia stato quello di non aver ascoltato i cittadini: tante problematiche che oggi attanagliano la città di Lugo sono state sollevate più volte nel corso degli anni all’amministrazione uscente che anziché adoperarsi, ha sempre sviato, parlando sempre e solo di percezioni soggettive. Un merito del sindaco invece è stato sicuramente quello di aver sistemato il Pavaglione».

La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano?
«Direi il 25 aprile perché la libertà non ha partito e non ha colore».

Toponomastica: quale via o piazza manca nella sua città? A chi vorrebbe dedicarne una?
«Mi piacerebbe dedicare una via a Secondo Casadei che ha portato la Romagna nel mondo e la canzone “Romagna mia” è diventata la colonna sonora di uno dei periodi più brutti della recente storia di Lugo alluvionata, e della Romagna tutta che si è rimboccata le maniche».

Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle ultime Politiche?
«Il voto è segreto, posso dire che alle Europee sicuramente non voterò Pd».

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