martedì
24 Giugno 2025
Intervista

La “partigiana” Zannoni: «Il piano urbanistico è vitale, investiremo sul Palio»

Elena Zannoni è la candidata sindaca del centrosinistra a Lugo: è stata eletta per la prima volta in consiglio comunale nel 1994 con il Pds, «ma l’unica tessera a cui non ho mai rinunciato è quella dell’Anpi». Considera il cambiamento climatico come «un'emergenza pressante». L’errore di Ranalli? «Le dimissioni dall’Unione». Nella coalizione anche il Terzo Polo che ha fatto dietrofront

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Elena ZannoniLugo va al voto dopo il decennio di Davide Ranalli (nel 2014 vittoria al ballottaggio contro il civico Silvano Verlicchi, nel 2019 conferma al primo turno contro Davide Solaroli appoggiato dalla lista civica La Buona Politica, che aveva sostenuto Verlicchi cinque anni prima, e da tutto il centrodestra).

Elena Zannoni, volto noto del mondo della cooperazione (Ad di Federcoop) è la grande favorita alla vittoria. La 49enne si candida sostenuta da un’ampia coalizione di centrosinistra. Sono infatti sette le liste.

Oltre al Partito democratico – che ha imposto il nome di Zannoni – Europa Verde, Sinistra civica ecologista e Insieme per Lugo c’è la novità rispetto a cinque anni fa Lugo in Movimento, espressione dei Cinque stelle che invece nel 2019 da soli arrivarono all’8 percento con Mauro Marchiani. La coalizione conta anche renziani e calendiani per effetto di un inversione a U fatta in campagna elettorale. Il Terzo Polo, infatti, insieme alla Buona Politica aveva già presentato la candidata Roberta Bravi. Quest’ultima si è ritirata e Zannoni ha riaccolto il Terzo Polo: Italia Viva ha una sua lista, Azione è insieme al Pri nella lista Patto per Lugo.

La lista del Pd è in ordine alfabetico alternando donna-uomo. Tra i 24 nomi figurano la geometra Veronica Valmori, assessora uscente, e l’impiegato metalmeccanico Gianmarco Rossato, segretario Pd comunale. In totale sono 9 i consiglieri comunali Pd uscenti in cerca di conferma. La lista grillina invece mette in cima Marchiani. Per Italia Viva il capolista è Fabrizio Lolli, referente dei renziani nella Bassa Romagna. Nella lista Insieme per Lugo, in semplice ordine alfabetico, figurano l’assessora uscente Anna Giulia Galegati e il vicesindaco Luigi Pezzi.

In vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno che chiameranno al voto 122mila cittadini in provincia di Ravenna per rinnovare sindaci e consiglieri in 14 comuni su 18, abbiamo intervistato i nove candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Cominciamo con la pubblicazione dei lughesi. Di seguito potete trovare l’intervista a Zannoni (a questi link invece quelle già pubblicate: Enrico Randi e Secondo Valgimigli, a breve pubblicheremo Francesco Barone).

Nome e cognome: «Elena Zannoni».
Luogo e data di nascita «Sono nata nell’ospedale di Faenza il 29 dicembre 1974, residente a Lugo».
Titolo di studio: «Maturità classica».
Lavoro: «Amministratrice delegata di un’azienda di servizi alle imprese».
Reddito dichiarato nel 2023: «62mila euro circa».
Auto: «Ho un’auto aziendale, ma a Lugo mi muovo per lo più in bicicletta».
Hobby: «Running, pallavolo, trekking».
Orientamento religioso: «Agnostica».

Da quanto si occupa di politica, quali tessere ha avuto e ha attualmente? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti?
«Dalle scuole superiori, in associazioni studentesche. Sono stata eletta consigliera comunale nelle file del Pds ma senza tessera, dal 1994, Assessore dal 2000, presidente del consiglio comunale dal 2009. Sono sempre stata nell’area Pd, tesserata o meno. L’unica tessera a cui non ho mai rinunciato è quella dell’Anpi».

Se viene eletta, tra cinque anni cosa ci sarà a Lugo che non c’è ora?
«Ci sarà quantomeno un cantiere per la nuova piscina, una sala studio per gli studenti universitari, un nuovo piano urbanistico generale, le casse di espansione necessarie, fognature potenziate nei punti più in sofferenza».

Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaca come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«Sono stati anni difficilissimi per chi ha amministrato. I sindaci, di centrosinistra e di centrodestra, hanno fatto del loro meglio in una situazione inedita. Sono esondati quasi contemporaneamente 23 fiumi diversi, una delle prime 10 catastrofi ambientali al mondo per il 2023. Ora dobbiamo concentrarci sulle cose da fare. Chiedere alla Regione il completamento delle grandi opere a monte, realizzare nuove casse di espansione, adattare il sistema fognario – e qui il Governo deve farsi carico di supportare tutti gli enti -, aggiornare i piani di emergenza, mappare i fragili che risiedono nelle nostre comunità».

Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«Non ci sono emergenze più pressanti di quelle legate al come affronteremo il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Poi ci sono le priorità: vorrei avere subito una mappatura degli spazi pubblici disponibili o da riqualificare per cominciare a ragionare di luoghi per i giovani e per le associazioni. Inoltre le consulte e l’ufficio decentramento devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare al meglio per fare da unione tra cittadini e amministrazione: dobbiamo innovare la loro organizzazione, magari con una sufficiente autonomia di spesa. Vitale è anche il Piano urbanistico generale: da lì passa la programmazione della città futura, il tema dell’abitare e la transizione energetica».

Qual è l’eccellenza che ancora non è stata abbastanza valorizzata a Lugo?
«Dobbiamo investire con ancora più entusiasmo nel Palio. Il Palio può essere un elemento di grande attrazione turistica e dobbiamo sviluppare manifestazioni anche tra i più giovani».
Il peggior errore del sindaco uscente Ranalli e il maggior merito che gli riconosce?
«Le dimissioni dalla Presidenza dell’Unione dei Comuni credo siano state una scelta affrettata, e ho letto che anche Davide (Ranalli, ndr) ha maturato questa consapevolezza. L’Unione è il punto di snodo delle politiche territoriali ed esserne alla guida è un fatto di grande importanza per tutti i Comuni. Però Davide e la sua giunta hanno fatto moltissime cose eccellenti per la città. Mi vengono subito in mente i grandi appuntamenti, gli eventi e la rigenerazione urbana che ha caratterizzato scelte davvero importanti: piazza Savonarola, l’auditorium e l’area dell’ex acetificio Venturi dove, oltre a una serie di nuovi servizi già presenti, sorgerà anche la nuova Casa della Comunità, mentre prima era una zona degradata».

La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano?
«Per me è, e sarà sempre, il 25 aprile. Il giorno della Liberazione, il giorno delle libertà e dei diritti. Il giorno in cui stare insieme nelle nostre piazza e sugli argini dei fiumi per dirsi che non accadrà mai più, che non lo permetteremo. Chi non c’è, chi non c’è stato anche quest’anno, si chiama fuori da questo fronte ideale di Resistenza».

Toponomastica: quale via o piazza manca a Lugo? A chi vorrebbe dedicarne una?
«Mi viene in mente Antonio Folicaldi, Cecè, che abbiamo appena ricordato con una mostra ed eventi in sua memoria, un simbolo di libertà e creatività della nostra città. E poi vorrei dedicare strade e piazze a molte donne: donne della Resistenza, donne che possano essere di esempio per le nostre bambine e i nostri bambini come, ad esempio, Ida Cavallini, non appena sarà possibile».

Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle ultime Politiche?
«Ho votato Pd, voterò Pd. Mi pare davvero importante che si possa cambiare l’Europa, rendendola più giusta e progressista e non farla cadere nelle mani delle destre nazionaliste».

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