sabato
21 Giugno 2025
Bagnacavallo

Il presidente del consiglio comunale che mette al primo posto«la cura delle persone»

Matteo Giacomoni (centrosinistra) è già stato assessore e vicesindaco: «Dobbiamo comunicare meglio ai cittadini le iniziative e le opere pubbliche»

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Matteo Giacomoni

A Bagnacavallo nel weekend dell’8 e 9 giugno si vota per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Circa 12.500 persone (su 16mila residenti) chiamati alle urne per decidere chi governerà dopo il decennio di Eleonora Proni.

In vista delle elezioni amministrative, abbiamo intervistato i nove candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Dopo aver già pubblicato lughese e cervesi, ora è il turno dei bagnacavallesi. Di seguito potete trovare l’intervista a Matteo Giacomoni (qui quella a Diletta Principale).

Giacomoni lavora per la ditta Tecnema come progettista e consulente, per Ferrari (dal 2007 al 2014) poi in Toro Rosso/Alpha Tauri fino a oggi. La coalizione di Giacomoni si compone di Pd, Uniti per Bagnacavallo, Bagnacavallo Futuro Comune, Alleanza Verdi Sinistra. Il capolista di Futuro Comune è Sami Aouaj, operaio meccanico alla Unitech. Angelo Ravagli è capolista di Uniti per Bagnacavallo. Per il Pd il capolista è Mirko Albertini, uno studente universitario di 22 anni, in lista c’è anche Erika Leonelli, organizzatrice di eventi e vedova dell’attore Ivano Marescotti. Per Avs il capolista è Paolo Baruzzi, tra i candidati figura l’assessora di Lugo Maria Pia Galletti.

Il 7 giugno la festa di chiusura della campagna elettorale in piazza.

Nome e cognome: «Matteo Giacomoni»
Data e luogo di nascita: «Il 12 dicembre del 1974 a Lugo, ma da sempre residente a Bagnacavallo».
Titolo di studio: «Diploma di Maturità Scientifica & Perito Tecnico Industriale»
Lavoro: «Progettista disegnatore meccanico – Settore Automotive, in particolare auto da corsa».
Reddito dichiarato nel 2023: «Circa 43mila euro».
Auto: «Skoda Kamiq a metano»
Hobby: «Rugby, trekking, volontariato, protezione civile».
Orientamento religioso: «Non lo nascondo di certo e chi mi conosce sa in cosa credo, ma non mi piace chi, in uno stato laico come il nostro, mischia politica e religione, soprattutto in campagna elettorale. Vorrei io per primo evitare di farlo».

Da quanto si occupa di politica, quali tessere ha avuto e ha attualmente? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti?
«Di politica mi occupo dalla prima volta che sono andato a votare, politica è lavorare nel volontariato, è fare acquisti consapevoli, è prendere parte alla vita del paese. Ho iniziato ad avvicinarmi alla politica dei partiti con l’esperienza dell’Ulivo di Prodi nel 1996. Sono entrato nel Consiglio Comunale di Bagnacavallo nel 2004 eletto nelle liste della Margherita. Sono tra i fondatori del Partito Democratico di cui ho la tessera dal 2007. Sono stato prima assessore e poi vicesindaco nella giunta della Sindaca Laura Rossi, poi vicesindaco con la Sindaca Eleonora Proni. Dal 2019 sono Presidente del Consiglio Comunale di Bagnacavallo».

Se viene eletto, tra cinque anni cosa ci sarà a Bagnacavallo che non c’è ora?
«Mi verrebbe da rispondere facile: il sottopasso, Palazzo Abbondanza rimesso a nuovo, la sistemazione dell’ala nord di S. Francesco, il polo museale rinnovato, il fosso vecchio messo in sicurezza e potrei continuare, ma così mi prenderei i meriti di tutte cose messe in cantiere da questa amministrazione. Il primo punto del mio programma è la cura delle persone, per cui vorrei una comunità che affronti unita e a testa alta questi anni di forti cambiamenti. Lavoreremo per avere una comunità energetica, una “agenzia per la casa”, uno spazio di aggregazione per i giovani e proveremo a costruire esperienze di cooperative di comunità. Come lavori pubblici, a parte via Pieve ripensata e resa fruibile, lavoreremo per avere un nuovo approccio della gestione delle acque meteoriche e tra 5 anni avremo sicuramentevari nuovi cantieri aperti e mi auguro molti conclusi».

Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaco come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«A mio avviso le amministrazioni locali sul tema alluvione hanno poche responsabilità, se non la gestione dell’emergenza che, secondo me, è stata più che buona. Per la ricostruzione, chiunque venga eletto dovrà impegnarsi a fondo, e con sempre maggior forza perché le promesse fatte nei primi giorni dell’alluvione vengano mantenute. Serve chiarezza sulle procedure dei rimborsi ad aziende e privati, serve serietà quando si parla di beni mobili. Servono aiuti concreti agli agricoltori non solo per il ripristino delle coltivazioni, ma anche per i mancati introiti. Vanno ripristinate al meglio tutte le opere pubbliche, strade e fossi in particolare, molto è stato fatto dal Comune e ora aspettiamo le opere appaltate direttamente dalla struttura commissariale. Nessuno, visti i cambiamenti climatici in atto, può promettere che non accadranno fenomeni di forte intensità, dovremo perciò lavorare celermente per dotare i nostri territori di tutti quegli accorgimenti che possano minimizzare gli effetti di questi fenomeni. Sarà un lavoro su due fronti: uno prettamente locale sulle abitazioni, sui regolamenti urbanistici, sulle manutenzioni e sulla parte di gestione delle acque meteoriche che dovremo affrontare con il supporto e le competenze del Consorzio di Bonifica. Il secondo sarà un confronto politico con le istituzioni superiori, Regione, stato e autorità di bacino del Po, per mettere in sicurezza i bacini idrografici dalla collina al mare, lavorando sia sugli alvei dei fiumi sia su eventuali zone di laminazione e/o contenimento delle acque».

Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«A parte la problematica della gestione dei cambiamenti climatici e delle acque meteoriche che rientra comunque nel “post-alluvione”, la prima emergenza da affrontare è quella sociale. La popolazione che si invecchia, i nuovi cittadini, le reti familiari sempre più sfilacciate, i ragazzi cui stiamo complicando parecchio il futuro. Queste cose, unite a una vera e propria emergenza abitativa, ci chiamano a ripensare a come abitare il nostro paese, a come possiamo e dobbiamo affrontare insieme queste sfide non lasciando indietro nessuno e progettando il futuro con tutte le forze vive di questa bella terra».

Qual è l’eccellenza che ancora non è stata abbastanza valorizzata?
«Parlando di eccellenze enogastronomiche, penso al nostro vino, il Burson, ma credo che possiamo valorizzare meglio e in maniera più convinta anche le nostre tradizioni e la nostra storia. Se devo scegliere credo che dovremo valorizzare di più le persone, le donne e gli uomini che sono la vera forza di questa terra, insieme a tutte le associazioni di volontariato che fanno ricco il nostro paese».

Il peggior errore della sindaca Proni e il maggior merito che le riconosce.
«Una delle maggiori difficoltà di questi anni è stata quella di non riuscire a comunicare appieno ai cittadini le tantissime iniziative svolte e i milioni di euro spesi in opere pubbliche e quanto tutto ciò andrà nei prossimi anni a beneficio della collettività.
Il maggior merito è il modo con cui la Sindaca e tutta la giunta hanno affrontato con impegno, competenza e costante presenza le tante situazioni di crisi in questi anni».

La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano.
«Ne ho tre: il 25 aprile sicuramente è la prima, parla di antifascismo, libertà e pace; di seguito il 1maggio che parla di lavoro e nel nostro territorio anche di cooperazione e il 2 giugno, la festa della nostra Repubblica e la data in cui, per la prima volta, le donne italiane hanno esercitato il diritto di voto».

Toponomastica: quale via o piazza manca nella sua città? A chi vorrebbe dedicarne una?
Parlando di nomi importanti a Bagnacavallo manca una via don Lorenzo Milani, ma mancano anche strade e piazze dedicate alle tante donne che hanno fatto grande questo paese. Uno dei nomi più interessanti che abbiamo considerato è quello di Lidia da Bagnacavallo, attrice cinquecentesca, citata da Garzoni, la cui presenza è attestata in vari teatri italiani».

Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle Politiche?
Sono un esponente del Pd, faccio da sempre campagna elettorale per il mio partito, lo ho votato alle ultime politiche e lo voterò anche alle Europee, dove abbiamo una squadra di persone competenti e motivate, perché ritengo fondamentale investire su un’Europa, forte, al servizio delle persone e che possa stare nel mondo da protagonista».

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