
Alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre ci sarà anche una lista comunista, Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro, con «l’obiettivo di dare rappresentanza politica agli sfruttati e agli esclusi dall’attuale sistema di potere e connivenze». Lo annunciano i tre partiti fondatori: il Partito Comunista Italiano, il Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo.
Al momento si tratta dell’unica proposta al di fuori dei due poli (il centrosinistra candida come noto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale; il centrodestra la “civica” Elena Ugolini), con liste provinciali costruite «da chi la regione la vive e ne fa la sua ricchezza – si legge nella nota inviata alla stampa -: studenti, giovani precari, lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri, attivisti sociali, ambientalisti, rappresentanti della comunità palestinese, legali da sempre a difesa delle lotte sociali che attraversano la nostra regione».
La lista propone come candidato presidente il bolognese Federico Serra, 33 anni, lavoratore delle cooperative sociali. Nella sua professione si è occupato di accoglienza dei migranti, del sostegno alle persone con disabilità, del supporto alle vittime di tratta e dell’emergenza abitativa. Da diversi anni è delegato dell’Usb – Unione Sindacale di Base, ruolo che lo ha portato a seguire importanti vertenze che univano i diritti degli utenti a quelli delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative e al tema della democrazia sindacale, come in occasione della chiusura del centro di accoglienza Mattei a Bologna nel 2019.
«Abbiamo poco tempo per raccogliere le firme necessarie a presentare le liste – è l’appello con cui termina la nota inviata alla stampa -, chiediamo a tutte e tutti di sostenere con la firma e con il voto l’unica lista con un programma di opposizione e rottura al sistema Pd e alle destre. Lanciamo da subito la raccolta firme a partire dai prossimi giorni in tutte le province della regione, per fare sì che la lista “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro” possa presentare alle elezioni regionali il suo programma in opposizione e rottura sia al sistema del Pd che alle destre».