sabato
21 Giugno 2025
la polemica

Scontro politico Governo vs Regione sui fondi per (evitare) l’alluvione

Priolo: «I fondi stanziati dal commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi ai cantieri in corso»

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Fusignano 1 (3)
Un sopralluogo di Irene Priolo nel Ravennate

La nuova alluvione che ha colpito la Romagna e in particolare la provincia di Ravenna è diventata anche terreno per un nuovo scontro politico.

Il viceministro dei Trasporti, Galeazzi Bignami, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi ha ricordato come «con una prima ordinanza» siano stati assegnati «94 milioni e la Regione Emilia-Romagna ne ha spesi 49. Con una seconda ne sono stati assegnati 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero. Benché abbiamo chiesto per quattro volte i dati sullo stato del reticolo idrografico – ha continuato Bignami -, la Regione non ha mai trasmesso questi dati necessari per conoscere lo stato di manutenzione che serve per pianificare i piani speciali. Questi sono dati oggettivi non per alimentare la polemica per una questione di verità».

A dargli manforte, il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci: «In questo decennio l’Emilia-Romagna ha ricevuto dal governo di Roma 594.567.679 euro per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa (spero tutta o quasi) e quali sono i territori più vulnerabili, sui quali bisogna intervenire, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario». Il ministro ha spiegato di non voler essere «polemico» nei confronti dell’amministrazione regionale perché «non sappiamo quanta di questa risorsa sia stata già utilizzata e tradotta in opere. Quando avremo il dato preciso – ha concluso – saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva».

A replicare, la vice presidente della Regione Irene Priolo, che ha parlato di fake news. «I fondi stanziati dal commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi regionali. Gli interventi urgenti sui fiumi, in particolare, sono tutti realizzati o in corso: sono 152 per oltre 137 milioni. Inoltre, si contano altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni e per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per oltre 790 milioni».

Priolo ricorda infine «che tutti gli interventi programmati sin qui dal Commissario e realizzati da Regione, Enti locali e consorzi avevano l’obiettivo di ripristinare le infrastrutture esistenti. Ma per reggere eventi di questa portata, come ci hanno indicato tutti gli esperti incaricati, occorrono interventi strutturali di più ampio respiro. Sono quelli individuati dal piano della ricostruzione che abbiamo concordato col Commissario e che attendiamo con impazienza che sia approvato. Per realizzarlo serviranno molti miliardi di euro e ci aspettiamo che stavolta il Governo non rispedisca al mittente queste richieste sacrosante, avendole peraltro quantificate anche alla Commissione europea. In questi giorni si sta approntando la legge di bilancio e ci aspetto che il Governo sia conseguente e gli stessi che oggi attaccano siano poi coerenti nel loro voto in Parlamento».

A intervenire in queste ore è stato anche il sindaco di centrodestra di Brisighella, che di fatto dà ragione al centrosinistra, sottolineando come concretamente non sia arrivato un solo centesimo dal commissario per opere di prevenzione.

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