sabato
21 Giugno 2025
PIANO SPECIALE

Alluvione, nuovo rinvio del governo sui fondi alla Regione. Isola: «Sconcertati»

Il sindaco di Faenza critica la decisione del commissario Figliuolo: «Possiamo attendere al massimo un'altra settimana»

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Ricostruzione Post Alluvione

Il sindaco di Faenza Massimo Isola attacca il governo Meloni per avere rinviato l’approvazione dei Piani speciali di ricostruzione post-alluvione. Il via libera doveva arrivare lunedì, ma il commissario alla ricostruzione Francesco Figliuolo ha comunicato il rinvio a causa della mancanza della copertura finanziaria da parte del ministero dell’economia. La decisione ha scatenato l’ira del sindaco di Faenza, che ieri sera ha commentato con un post su Facebook: «Ieri (lunedì, NdR) doveva essere una giornata importante per i lavori di ricostruzione post alluvioni. Era data per certa l’approvazione definitiva dei Piani speciali con il consenso di tutti i ministeri coinvolti. Invece, fra lo sconcerto generale, il commissario Figliuolo ha comunicato che occorre un rinvio perché mancano le coperture finanziarie da parte del ministero dell’economia e delle finanze (ma non era sempre stato detto che “i soldi ci sono”?)».

La Regione Emilia-Romagna attende 4,5 miliardi di euro dal governo, che però continua a rinviare lo stanziamento. In risposta all’ennesimo slittamento, lunedì i Comuni e la Regione hanno chiesto al commissario Figliuolo che vengano stanziati almeno 870 milioni per gli interventi più urgenti. Spiega Isola: «Insieme alla Regione da tempo abbiamo avanzato una proposta operativa di buon senso: che, contestualmente all’approvazione dei Piani, si desse comunque avvio a un primo stralcio di interventi per le opere più urgenti nei diversi bacini a protezione dei territori, compreso il nostro. Occorrerebbero circa 870 milioni di euro in tre anni, una cifra importante ma ragionevole. Anche su questo, però, nessuna risposta. Ho trasmesso questa mia delusione ai comitati degli alluvionati e non ho potuto fare a meno di esprimere profonda amarezza per l’ennesima promessa mancata, che provocherà un ulteriore slittamento dei tempi per i lavori più urgenti. Con i comitati abbiamo condiviso di non poter assistere impotenti al balletto di chi non si rende conto della posta in gioco: la sicurezza e il futuro della città e dei faentini. Abbiamo perciò deciso di attendere fino alla settimana prossima, non di più. Nel caso la situazione non si sbloccasse, faremo sentire forte la nostra voce di protesta».

Anche la presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo ha commentato il rinvio: «L’incontro a Roma con il commissario Figliuolo, sui Piani speciali per la messa in sicurezza del territorio in Emilia-Romagna, non è stato conclusivo, essendo emersa la necessità di alcuni approfondimenti. Ci siamo dati alcuni giorni per chiudere un’intesa. Da un lato c’è un piano condiviso tra gli enti territoriali e la struttura commissariale, che ha ricevuto un parere positivo di merito da parte di tutti i ministri coinvolti. Dall’altro c’è un tema di coperture, su cui il commissario si sta confrontando col ministero dell’economia e finanze. Voglio essere chiara e ribadire un concetto: nessuno si aspetta di avere immediatamente a disposizione i 4,5 miliardi di euro previsti dal piano, perché parliamo di una mole di opere strutturali che richiederanno comunque diversi anni per essere completate. Al contrario, non si può nemmeno pensare che la prossima legge di bilancio non metta nulla sul 2025 e sul 2026, perché c’è assoluta urgenza di partire. Per questo come Regione, d’intesa con gli enti locali e con tutte le rappresentanze sociali del Patto per il lavoro e il clima, abbiamo avanzato una proposta operativa molto pragmatica: si approvi il Piano e contestualmente si dia avvio a un primo stralcio di interventi che comprende le opere più urgenti nei diversi bacini. Questo primo stralcio richiederebbe nel triennio 2025-2027 circa 877 milioni, una cifra importante ma ragionevole per avviare gli interventi decisivi. Confidiamo che il confronto di oggi e gli approfondimenti dei prossimi giorni ci consentano di perfezionare la soluzione individuata».

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