
Bagarre in consiglio comunale a Ravenna. Pochi giorni dopo la sentenza di assoluzione di Pier Luigi Bersani dall’accusa di diffamazione per aver dato del “coglione” al generale Vannacci, a Palazzo Merlato è un consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Renato Esposito, che coglie la palla al balzo per dare a sua volta del «coglione» al collega del Partito democratico Gianmarco Buzzi, che in quel momento stava presiedendo la seduta in qualità di presidente del consiglio comunale, sostituendo Massimo Cameliani. «Ma lo dico ironicamente, come ha detto il giudice» ha detto Esposito, citando appunto il caso Bersani-Vannacci.
Il tutto al termine di un’accesa discussione sui pini in consiglio comunale e per una banale incomprensione “tecnica”. Il giorno dopo, il Pd in una nota inviata alla stampa «esprime forte condanna per l’increscioso episodio accaduto in consiglio comunale». Secondo il Partito democratico, «il consigliere Esposito ha dimostrato un atteggiamento assolutamente irrispettoso e incompatibile con il ruolo istituzionale che ricopre, pronunciando più volte la parola ‘coglione’. L’insulto è un atto di intolleranza che non ha spazio nelle aule istituzionali, dove il confronto politico dovrebbe sempre essere basato sul rispetto reciproco e sulla dignità».
«Ci aspettiamo una condanna netta da parte di tutte le forze politiche. – ha dichiarato Lorenzo Margotti, segretario comunale del Pd -. I toni aggressivi e gli insulti non sono mai accettabili, tanto meno in un Consiglio Comunale che dovrebbe essere il luogo del confronto civile e costruttivo. Il Partito Democratico di Ravenna continuerà a lavorare per garantire che la politica rimanga un terreno di rispetto, serietà e responsabilità».