domenica
15 Giugno 2025
il caso

Case “sparse” senza allaccio alla rete idrica: «Il Comune copra la metà dei costi»

Due mozioni della lista civica La Pigna per risolvere il problema con cui convivono da decenni dierse abitazioni del forese

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Hera rete idrica Classe Ponte Nuovo

Continua a tenere banco la questione delle cosiddetta “case sparse” non servite dalla rete dell’acquedotto, nel “forese” del comune di Ravenna. Abitazioni in particolare in zona San Pietro in Vincoli che da circa 40 anni chiedono l’allaccio alla rete idrica e che ora non sono disposti a pagare alcune decine di migliaia di euro per finanziare il progetto di Hera. Ne è nata una protesta che ora torna in consiglio comunale grazie a due mozioni presentate dalla lista civica La Pigna, grazie anche alla consulenza di «un legale di provata competenza in materia».

La prima proposta chiede l’impegno del sindaco e della giunta comunale «ad estendere la rete idrica, quella del gas, e quella fognaria, alle case che hanno già pagato, ormai 40 anni fa, gli oneri di urbanizzazione al Comune di Ravenna, il quale ha quindi incassato tali oneri, senza mai ottemperare ai propri obblighi di realizzazione dei suddetti impianti a servizio di tali abitazioni». Secondo La Pigna «vai è giurisprudenza che attesta l’obbligo in capo al Comune di realizzare, anche a distanza di anni dal pagamento degli oneri di urbanizzazione, le reti dell’acqua, del gas e delle fognature.  Nel Comune di Ravenna ci sono diversi casi che rientrano perfettamente in questa situazione».

La seconda proposta prevede che «il Comune di Ravenna e/o la società controllata Ravenna Holding spa, coprano il 50% dei costi dell’estensione della conduttura dell’acqua fino alle case sparse. Nel febbraio 2024 il consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno nel quale, su proposta del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi , si impegnava il sindaco a coprire il 50% del costi dell’estensione della rete idrica alle case sparse con soldi comunali, nel caso in cui Atersir non avesse aumentato il proprio contributo oltre al 50% già promesso. Atersir ha confermato ufficialmente che non verserà più di questa quota. Pertanto, come prevede la nostra seconda proposta, il sindaco e la giunta comunale devono attivarsi affinché il Comune di Ravenna provveda congiuntamente o disgiuntamente a Ravenna Holding a coprire il 50% dei costi di estensione della rete idrica alle case sparse».

«Ci auguriamo – conclude la nota inviata alla stampa dalla Pigna – che finalmente De Pascale e la maggioranza politica che lo sostiene, abbiano un moto di coscienza e si rendano conto che non è più tollerabile avere cittadini ravennati che non possono godere del servizio idrico pubblico».

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