giovedì
12 Giugno 2025
le reazioni

Il vicesindaco Fusignani “esautorato”, il centrodestra: «Dov’è la dignità del Pri»?

Critiche per il rimpasto di giunta: «Il Pd fa quello che vuole, le altre forze sono solo comparse»

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Fusignani De Pascale

«Alla faccia della fiducia e, soprattutto, di otto anni di fedele gregariato. Nel momento in cui il repubblicano Eugenio Fusignani avrebbe potuto ritagliarsi qualche mese da vero protagonista come sindaco ad interim di Ravenna, ecco calare la mannaia del Pd che lo declassa a semplice assessore per far posto a Fabio Sbaraglia, dem senza se e senza ma».

A sottolineare l’anomalo “rimpasto” di giunta del Comune di Ravenna (con l’assessore Fabio Sbaraglia del Pd che è diventato vicesindaco al posto del collega repubblicano Eugenio Fusignani, in vista delle dimissioni del sindaco Michele de Pascale, eletto in Regione) è Elena Marin, consigliera territoriale della Lega. «Troppo indipendente Fusignani o troppo intraprendente? Chissà? Sta di fatto che l’onnipresente Michele de Pascale non vuole scherzi. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e con il Pri non si sa mai. A Fusignani, che tante volte abbiamo criticato, la nostra solidarietà. Ma era da immaginare: il “campo largo” è la foglia di fico per coprire una situazione dove conta solo il Pd mentre le altre forze politiche sono solo comparse, meglio se silenti».

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere nazionale del Popolo della Famiglia e consigliere comunale a Riolo Terme Mirko De Carli: «La nomina a vicesindaco di Fabio Sbaraglia rappresenta un gioco di potere del Partito Democratico. Oltre ad una forzatura della legge comunale, traspare l’intenzione del Partito Democratico di avere ben saldo il timone ed il comando delle operazioni in questi mesi prima delle elezioni comunali. Il Partito Repubblicano, che da tempo fa da stampella alla sinistra, non facendo onore alla sua storia, riceve una grossa bocciatura. L’ex Vicesindaco Fusignani non gode della stima del Pd? Sicuramente questa è una operazione politica cui Michele De Pascale e soci devono chiare spiegazioni.  Se il Partito Repubblicano avesse avuto maggiore polso, si sarebbe opposto a questa decisione, che tutto pare fuorché collegiale».

Su Facebook, a commentare tra gli altri è anche il segretario comunale di Forza Italia, Nicola Tritto. «Metodi beceri, da regime totalitario – dice -. Dignità dove sei? Era tutto previsto. Poi ci chiediamo perché cresce l’astensionismo durante le votazioni. La politica perde sempre di più di credibilità».

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