venerdì
20 Giugno 2025
il caso

«Che fine hanno fatto i fondi per gli istituti culturali alluvionati?»

Interrogazione parlamentare sui soldi incassati grazie agli aumenti dei biglietti. Il sindaco di Faenza: «Neanche un euro per Biblioteca Manfrediana o Museo Tramonti»

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Biblioteca Manfrediana
Una foto dalla biblioteca manfrediana dopo l’alluvione del 2023

La parlamentare ravennate Ouidad Bakkali è tra i firmatari di un’interrogazione del Partito Democratico al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a cui si chiede di «fare luce sulla modalità con cui sono stati utilizzati i fondi per i territori alluvionati dell’Emilia-Romagna raccolti dal Mic aumentando di 1 euro il costo del biglietto dei musei statali».

«Da quanto si apprende – sottolineano i firmatari dell’interrogazione, oltre a Bakkali, Andrea Gnassi e Irene Manzi – l’intero ammontare dell’importo raccolto tra il 15 giugno e il 15 settembre del 2023, che è pari a circa 10 milioni di euro, è stato destinato a un unico intervento che riguarda la riqualificazione dell’ex Caserma Monti – Convento di Santa Maria della Ripa nel comune di Forlì, che è stato destinatario anche di altri 3 milioni di euro provenienti da un altro capitolo di bilancio per la tutela del patrimonio culturale. Stupisce che, davanti a tante realtà che hanno subito danni al patrimonio, il ministero della Cultura abbia deciso di finanziarne solo una, che guarda caso, incide in uno dei pochi comuni guidati dal centrodestra nella regione Emilia-Romagna. Se fosse confermata questa ricostruzione, saremmo veramente ad un uso disinvolto dei fondi del ministero usato come bancomat per foraggiare l’amichettismo istituzionale».

Nell’interrogazione parlamentare si chiede al ministro Giuli di rendere noto «quanti ingressi siano stati effettuati con la maggiorazione di 1 euro di cui al DL 62/2023, quale sia l’ammontare complessivo raccolto ai fini di cui al medesimo decreto e con quale modalità di calcolo siano state assegnate le risorse. E poi, di fornire indicazioni sui prossimi progetti che il ministro intende finanziare sul patrimonio culturale dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023, a partire da quelli della città di Faenza, dove gli istituti culturali hanno subito ingenti danni e per i quali non risulta alcun contributo per interventi di riqualificazione».

Sul tema interviene poi proprio il sindaco di Faenza, Massimo Isola, che ringrazia i parlamentari del Pd per l’interrogazione. «A settembre 2023 – ricorda Isola – l’allora ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano annunciò che, grazie all’aumento di 1 euro del biglietto di ingresso ai musei, sarebbe stato possibile raccogliere decine di milioni di euro destinati al patrimonio culturale, pubblico e privato, danneggiato dalle alluvioni. Oggi, a 15 mesi da quell’annuncio, è doveroso fare alcune considerazioni. Realtà culturali di straordinaria importanza, pubbliche e private, non hanno ricevuto un euro di quanto raccolto. Luoghi come la nostra Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, ospitata dal 1825 nel complesso monumentale della Chiesa e dell’ex Convento dei Servi di Maria risalenti al XIV secolo, o come il Museo Tramonti, custodi di una parte importantissima della storia dell’arte faentina, hanno subìto danni per milioni di euro. Si tratta di istituzioni che necessitano di fondi pubblici per continuare a svolgere le proprie funzioni. Questo ci riempie di tristezza e rabbia. Infatti, così come centinaia di famiglie nel nostro territorio non sono riuscite a ottenere risorse per ristrutturare le proprie abitazioni, e centinaia di imprese, attività artigianali, agricole e commerciali non hanno ancora ricevuto aiuti per sostenere gli investimenti necessari alla ripresa, anche le nostre istituzioni culturali si trovano in grande difficoltà. Non solo non ci sono state risorse, ma abbiamo assistito a un totale disinteresse da parte di Roma. Le uniche risorse transitate dai capitoli di bilancio del Ministero, destinate alla Scuola di Musica Sarti, sono arrivate grazie al concerto organizzato in Emilia-Romagna, da privati e artisti locali. Per il resto, finora abbiamo potuto fare affidamento solo su donazioni di privati. Nonostante le diverse lettere e i tanti tentativi di interlocuzione, anche con il Ministro Alessandro Giuli, non abbiamo trovato né fondi né attenzione, curiosità o compassione».

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