martedì
01 Luglio 2025
sindacati

Al via la campagna referendaria di Cgil Ravenna per i “cinque sì”

Nel corso dell'assemblea di presentazione sono intervenuti anche la deputata Ouidad Bakkali e il presidente dell'Anpi Renzo Savini. In primavera si voterà sul tema del mondo del lavoro e della cittadinanza

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Cgil Ravenna presenta la campagna referendaria per i “cinque sì”: a primavere i cittadini saranno infatti chiamati a esprimersi in un referendum su cinque quesiti che riguardano il mondo del lavoro e la cittadinanza. La campagna portata avanti dal sindacato vuole promuovere il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, la contrarietà ai licenziamenti nelle piccole imprese, al lavoro a termine e ai contratti precari, maggiore sicurezza negli appalti e diritto di cittadinanza per le persone straniere, riducendo da 10 a 5 anni il periodo di residenza richiesto per ottenere la cittadinanza italiana.

Sul territorio provinciale sono in corso di costituzione 24 comitati elettorali, cui possono aderire associazioni, partiti e singoli cittadini interessati a sostenere i referendum.

La giornata di presentazione ha visto gli interventi del segretario generale della Cgil Emilia Romagna, Massimo Bussandri, della segretaria generale della Cgil di Ravenna, Manuela Trancossi, che hanno ricordato l’importanza del voto e della partecipazione come forma di democrazia e sul delicato momento economico, sociale e occupazionale che sta vivendo il Paese. Nel corso dell’assemblea sono intervenuti anche Renzo Savini, presidente dell’Anpi provinciale, che ha portato il sostegno locale dell’associazione alla campagna e la deputata ravennate Ouidad Bakkali, che è intervenuta  soffermandosi sul requisito referendario della cittadinanza: «Il referendum è un’occasione per contrastare una precarietà esistenziale che colpisce moltissime persone. A promuovere il referendum sono i figli e le figlie degli immigrati che nel corso degli anni hanno dato voce a giuste rivendicazioni. Queste persone, escluse anche dal voto, hanno scelto di attivarsi attraverso lo strumento del referendum, che è una delle manifestazioni più nobili della democrazia».

Infine, la parola è passata ai delegati, che hanno raccontato le attuali difficoltà nel mondo del lavoro. Alle loro testimonianze si sono aggiunte quelle dei rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Samkhya Spinazzi, presidente dell’Arci provinciale, dichiara: «Due anni fa abbiamo aderito all’appello della Via Maestra, ci siamo impegnati alla raccolta firme contro l’autonomia differenziata, e ora siamo pronti per la sfida referendaria». Andrea Marchetti, referente provinciale del Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti sottolinea: «Sosteniamo con forza i cinque Sì ai referendum, inoltre saremo in campo per fare informazione, creare consapevolezza, non abbassare l’attenzione sul contrasto all’autonomia differenziata».

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