mercoledì
02 Luglio 2025
Elezioni comunali

Grandi in visita al dormitorio: «Servono nuove strutture per accoglienze prolungate»

Il candidato di centrodestra con Fdi, Fi e Viva Ravenna ha incontrato Carla Soprani che gestisce i 21 posti letto del Re dei Girgenti

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Nicola Grandi Al Re Di Girgenti«Il Comune deve farsi promotore di un piano che coinvolga strutture esistenti, magari ristrutturandole e creando nuovi spazi di accoglienza. Non necessariamente gratuiti, ma a prezzi calmierati, in cui chi è in difficoltà possa vivere per un periodo determinato, con una combinazione di spazi privati e condivisi». È la proposta di Nicola Grandi – candidato sindaco di centrodestra a Ravenna con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viva Ravenna – per i bisogni di accoglienza notturna in città.

Nel pomeriggio del 28 marzo Grandi ha fatto visita al dormitorio “Re di Girgenti”: 21 posti letto, pasti caldi, docce, pacchi alimentari. «Attualmente il dormitorio ospita 21 persone ogni notte e supporta 50 famiglie ogni settimana. Ho ascoltato con grande attenzione le testimonianze di Carla Soprani, responsabile del centro, e di Giorgio, volontario presente praticamente H24. È stato quasi commovente rendersi conto di quanto questa struttura sia diventata un punto di riferimento essenziale per molte persone».

Dal confronto con i gestori è emerso come siano cambiate le necessità di chi si rivolge alla struttura: «Se in passato il dormitorio accoglieva persone per brevi periodi, oggi il bisogno di permanenze più lunghe è sempre più frequente. Ci sono persone che necessitano anche di oltre sei mesi prima di riuscire a reinserirsi nella società. Come amministrazione dobbiamo ampliare le soluzioni disponibili, senza creare un’attrazione indiscriminata, ma garantendo risposte adeguate a chi ne ha davvero bisogno».

Grandi propone la revisione della convenzione comunale con il dormitorio, in essere da oltre dieci anni: «La convenzione va aggiornata, sia dal punto di vista economico che tecnico. Attualmente prevede un massimo di sei mesi di permanenza, ma occorre rivedere questa durata per rispondere alle nuove necessità».

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