martedì
01 Luglio 2025
Cgil

Arrivano in città “Le giornate del lavoro”: due incontri in vista del referendum

Una conferenza e un aperitivo daranno il via alla campagna elettorale del sindacato per il voto del prossimo giugno

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Referendum 8:9

Una conferenza e un aperitivo per discutere del referendum: le “Giornate del lavoro” di Cgil arrivano in città venerdì 11 e sabato 12 aprile, per lanciare di fatto la campagna elettorale in vista del voto dell’8 e 9 giugno.

Venerdì 11 aprile, alle 15.3o, la sala Nullo Baldini di via Guacimanni 10 ospiterà “Tu sei lavoro, cittadinanza, libertà”. I relatori saranno Roberto Riverso, consigliere della Corte di Cassazione e già Giudice del Lavoro, Andrea Ronchi, avvocato della Consulta giuridica nazionale della Cgil e Manuela Trancossi, segretaria generale della Cgil di Ravenna.

Sabato 12 aprile invece sarà la volta di “Il voto siamo noi” alla Camera del lavoro di Ravenna (via Pellegrino Matteucci 15). La Cgil apre le porte della sua sede per un aperitivo dalle 17.30 alle 19.30 aperto alla cittadinanza. L’appuntamento sarà un’occasione per incontrarsi e parlare dell’appuntamento elettorale che rappresenterà una grande occasione per fare valere i diritti dei lavoratori. L’aperitivo sarà offerto dal sindacato e si terrà nel suggestivo cortile della magnolia (in caso di maltempo si svolgerà all’interno della Camera del lavoro, nella sala Samaritani).

Nella stessa giornata, dalle 20 alle 21, verrà effettuato un volantinaggio informativo sui referendum nei pressi del teatro Alighieri di Ravenna. Questi primi appuntamenti rappresentano la prima fase della campagna elettorale che Cgil svolgerà sul territorio nazionale e provinciale.

 

I quesiti referendari: 

Il prossimo giugno si voterà per quattro quesiti referendari sul lavoro, dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale e per i quali sono state raccolte oltre 4 milioni di firme, insieme al referendum sulla cittadinanza, che ha ottenuto 637 mila firme.

Entrando nel merito dei quesiti, il primo propone di abrogare la normativa sui licenziamenti del Jobs Act, che attualmente non consente il reintegro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Il secondo quesito si concentra sull’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, cercando di eliminare il limite di sei mensilità di risarcimento per i lavoratori di aziende con meno di 16 dipendenti, permettendo così al giudice di stabilire un indennizzo più equo. Il terzo quesito riguarda i contratti a termine, proponendo di ripristinare l’obbligo di giustificare l’uso di contratti a tempo determinato, per contrastare il precariato, dato che attualmente è possibile instaurarli senza motivazione per un massimo di 12 mesi. Il quarto quesito si occupa della salute e sicurezza sul lavoro, mirando a modificare le norme sulla responsabilità in caso di infortuni, estendendo tale responsabilità all’impresa appaltante per garantire una maggiore sicurezza ai lavoratori. Infine, il quinto referendum propone di ridurre il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni, ripristinando una norma storica che potrebbe facilitare l’integrazione di molti cittadini.

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