«Il degrado e gli episodi di criminalità delle zone turistiche estive di Cervia e Ravenna derivano anche da come alcuni imprenditori gestiscono la clientela dei loro locali di intrattenimento. Mi aspetto che vengano convocati da sindaci e assessori competenti e siano chiamati a fare la loro parte per ripristinare la sicurezza». Il deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega in Romagna, si rivolge agli amministratori dei due comuni costieri in provincia di Ravenna e li invita a controlli più serrati sulla regolarità della proposta dei locali notturni.
Le parole di Morrone arrivano dopo i casi di microcriminalità e degrado urbano che si sono manifestati sin dalle prime battute della stagione turistica 2025.
«I sindaci Alessandro Barattoni e Mattia Missiroli devono prendersi la responsabilità di scelte forti. Decidano che modello vogliono dare alle località di mare. Vogliono che siano discoteche a cielo aperto frequentate da maranza dove tutto è permesso e la gente urina nelle aiuole? Allora lo dicano apertamente. Se invece vogliono riportare la sicurezza a beneficio anche di altri frequentatori allora devono dare regole precise alle imprese».
Il leghista assicura di non avercela con i titolari dei locali: «Attirare ragazzi giovani che consumano fa il loro interesse e lo capisco. Deve essere chi governa il territorio a decidere se quel modello va bene. Se non va bene servono altre regole. Se un locale raduna migliaia di giovani e non ha i bagni pubblici, è ovvio che vedremo la gente a bordo strada. E serve anche un servizio di sicurezza più adeguato».
Il segretario del Carroccio punta il dito sui due assessori titolari delle deleghe alla sicurezza nelle due giunte comunali: «Gianni Grandu e Eugenio Fusignani sono politici esperti. Se non sono in grado di occuparsi di sicurezza e non possono essere lasciati a casa per ragioni politiche, almeno si occupino di altre deleghe»
Morrone ricorda quasi con nostalgia il gesto compiuto sedici anni fa dal sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci: un secchiello di cocktail sversato in un tombino, come gesto di condanna all’eccesso degli happy hour di cui i secchielli erano un simbolo. «Matteucci fece un gesto forte, ma mandò un messaggio chiaro».
Gianfranco Spadoni, consigliere comunale della lista Lpr-Lega, affianca Morrone nell’incontro con la stampa e invita l’amministrazione di Ravenna a mettere più vigili urbani in strada e meno negli uffici.
L’invito di Mirko De Carli, esponente del Popolo della Famiglia che fa parte della coalizione insieme a Lega e Lpr, è rivolto agli amministratori locali: «Troppo spesso di fronte ai problemi di sicurezza la risposta è chiedere rinforzi al governo. Se c’è un problema di insicurezza deve essere una priorità per tutti e ci sono gli strumenti per dialogo fra Comune e Governo nazionale».