Come da noi anticipato qualche mese fa in un’intervista all’allora assessore Baroncini, la tariffa rifiuti subirà un aumento nel 2025 nel comune di Ravenna. L’impatto preciso lo fornisce la lista civica La Pigna (di fatto confermato dall’Amministrazione, che sulle pagine del Carlino Ravenna lo giustifica con un aumento dei costi) in una nota inviata alla stampa in cui parla di un aumento medio dell’8,17 percento, con il gettito da riscuotere che passerà da 35,8 a 38,9 milioni di euro.
«Un salasso senza precedenti – commenta la consigliera comunale della lista d’opposizione, Veronica Verlicchi -, mentre il servizio di raccolta peggiora di giorno in giorno».
Secondo l’Amministrazione, l’aumento è indipendente dal cambio di tariffa (nel comune di Ravenna come noto si è passati dalla Tari alla Tariffa Puntuale), che ha portato a occuparsi direttamente della gestione e dell’incasso del servizio rifiuti a Hera, «di cui il Comune è socio tramite Ravenna Holding e rappresentato nel CdA dall’ex consigliere regionale Pd Gianni Bessi», sottolinea Verlicchi, che ricorda di avere depositato una mozione che spiegherebbe come reperire i fondi necessari dal bilancio comunale per coprire l’aumento di oltre 3 milioni di euro, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
«In soli quattro anni – conclude Verlicchi – i ravennati hanno visto lievitare la tariffa rifiuti del 25% con De Pascale e ora un altro +8,17% con Barattoni. Intanto, la città è più sporca e il servizio è peggiore. Abbiamo già presentato un’interrogazione urgente e faremo tutte le verifiche sulla legittimità della procedura. In tanti Comuni italiani, l’approvazione della Tarip passa ancora dai Consigli comunali». A Ravenna, secondo la Pigna, la “mossa” sarebbe invece «opaca: Hera – si legge nella nota – elabora le tariffe insieme al Comune, che poi le presenta ad Atersir. Chi ha approvato l’aumento? Anche l’assessore Pd Federica Moschini, nel consiglio locale di Atersir. E in silenzio totale, escludendo il Consiglio comunale da ogni decisione».