sabato
02 Agosto 2025
la protesta

Un presidio davanti alla Curti di Castel Bolognese: «Fermiamo l’industria della guerra»

Gli organizzatori chiedono all'azienda di interrompere il contratto con Leonardo. «Rifornisce Israele»

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Ha già raccolto diverse adesioni nel mondo anti-militarista e pacifista (oltre a quelle di movimenti politici come Potere al Popolo, Rifondazione, Ravenna in Comune…) la manifestazione in programma il 6 agosto (ore 17) davanti alla sede dell’azienda Curti di Castel Bolognese.

Una giornata scelta non a caso dai manifestanti, in quanto il 6 agosto (tra l’altro l’ottantesimo anniversario della bomba atomica di Hiroshima) scadrebbe il contratto biennale di fornitura tra la stessa Curti Costruzioni meccaniche e la divisione militare terrestre e navale di Leonardo, colosso industriale che costruisce veicoli militari, carri armati, aerei, «coinvolto nella filiera bellica che rifornisce Israele», scrivono in una nota inviata alla stampa dal gruppo “Faenza per la Palestina”, tra i promotori dell’iniziativa che chiedono alla Curti «di non rinnovare questo contratto e quello in scadenza nel 2027 per la fornitura alla divisione Helicopter di Leonardo» e di «non inviare più componenti bellici per obici semoventi all’estero né altro materiale bellico».

Azienda che produce per il settore civile e militare, Curti – secondo i manifestanti – è da anni nella supply chain di Leonardo fornendo servizi di saldatura e non solo a elicotteri, veicoli militari terrestri e navali.

«Non siamo contro la fabbrica né contro il lavoro – termina la nota degli organizzatori, che invitano a unirsi a loro anche gli operai della Curti -, ma contro la produzione/lavorazione/fornitura di componenti bellici. In nome di tutti i civili massacrati a Gaza e altrove da queste maledette armi, diciamo basta! In nome dei bambini orfani, uccisi e mutilati. In nome di tutto il dolore del mondo, togliamo anelli alle catene della guerra. Basta fabbricare e saldare strumenti di morte!».

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