martedì
02 Settembre 2025
il caso

Transito di armi dal porto di Ravenna verso Israele, interrogazione parlamentare di Bakkali (Pd)

«Vicenda gravissima, chiediamo al Governo di chiarire immediatamente come sia stato possibile»

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«Secondo notizie di stampa, un carico di munizioni proveniente dalla Repubblica Ceca e diretto in Israele sarebbe transitato lo scorso 30 giugno dal porto di Ravenna a bordo della nave Zim New Zealand, senza la necessaria autorizzazione dell’Uama, l’Unità per le Autorizzazioni dei Materiali di Armamento del Ministero degli Esteri. Una vicenda gravissima, su cui ho presentato oggi un’interrogazione parlamentare ai Ministri degli Affari Esteri, della Difesa e dell’Economia e Finanze». Lo dichiara l’onorevole ravennate del Pd, Ouidad Bakkali.

«Dal 7 ottobre 2023 – prosegue Bakkali – il Governo italiano ha sospeso qualsiasi nuova autorizzazione all’esportazione di armamenti verso Israele, in applicazione della Legge185/1990. Se fosse confermato che il passaggio dal porto di Ravenna sia avvenuto senza alcun titolo autorizzativo, ci troveremmo di fronte a una palese violazione della normativa italiana ed europea. Per questo – prosegue Bakkali – chiediamo al Governo di chiarire immediatamente come sia stato possibile un episodio simile, di accertare eventuali responsabilità e di garantire che simili violazioni non possano ripetersi».

«L’Italia – continua la parlamentare – non può violare la propria legislazione, i propri impegni internazionali e i principi costituzionali permettendo il transito di armamenti. Quanto avviene a Gaza, proprio in questo ore in cui la più grande associazione accademica al mondo di studiosi del genocidio ha approvato una risoluzione in cui si afferma che sono stati soddisfatti i criteri legali per stabilire che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza, richiede un’attenzione e una responsabilità senza precedenti».

Bakkali nella sua nota inviata alla stampa cita anche la spedizione umanitaria Global Sumud Flotilla: «Sta dando una lezione di civiltà a tutta la comunità internazionale e certamente a questo Governo silente e inerme di fronte al dramma palestinese e al progetto colonizzatore di Netanyahu che non ha più nulla a che fare con la liberazione degli ostaggi o la difesa di Israele. Da ravennate – conclude la deputata – e rappresentante di questo territorio ritengo necessario affermare e difendere, anche nel nostro porto, la legalità internazionale e il rispetto delle norme, come già avvenuto con il sequestro dello scorso marzo di 14 tonnellate di componenti bellici. Chiediamo risposte, trasparenza e rispetto delle leggi».

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