Famiglie e imprese di Cervia stanno ricevendo in questi giorni le bollette della raccolta rifiuti, inviate da Hera, e in alcuni casi l’aumento rispetto all’anno scorso arriva al 20-30 percento. La segnalazione è di “Cervia ti amo” (Cta), l’associazione che nel 2019 diede vita a una lista civica nella coalizione di centrosinistra e poi nel 2024 mise il suo referente Alain Conte in una lista nella coalizione di centrodestra.
Le bollette in arrivo sono la prima rata del pagamento con il nuovo sistema tariffario cosiddetto a Tariffa corrispettiva puntuale (Tcp) che tiene conto dell’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati (il bidoncino grigio, per intenderci), con l’intento dichiarato di incentivare la differenziata.
«Mediamente, per le abitazioni private, si tratta di aumenti tariffari che toccano il 20-30 percento – si legge nel comunicato di Cta –. Come sempre gli aumenti non sono indiscriminati. Moltissime categorie si sono viste triplicare le tariffe, altre invece hanno avuto piccoli adeguamenti o, in limitatissimi casi, bollette invariate».
Il rammarico di Cta è che i cosiddetti cittadini virtuosi, con conferimenti di indifferenziata di gran lunga inferiori alla quota di spettanza, vedono gli aumenti più corposi: «La raccolta puntuale, che puntuale non è, prevede infatti una quota minima che innalza le bollette in maniera considerevole rispetto al 2024».
Come noto, con la Tcp ora è Hera a occuparsi della fatturazione e dell’incasso, non più il Comune. «Questo evita all’amministrazione di dover affrontare il tema dell’evasione della tassa sui rifiuti e la esonera da un’operazione di sostegno alle famiglie che era diventata una buona prassi delle amministrazioni precedenti. L’amministrazione Medri infatti solo negli ultimi due anni di mandato, aveva stanziato circa un milione e mezzo di euro per abbattere le tariffe. Risorse che rimarranno nelle casse dell’amministrazione Missiroli. Hera di fatto, prevede già di assorbire il mezzo milione di evasione che precedentemente gravava sulle casse del comune, aumentando le tariffe a chi la Tari l’ha sempre pagata regolarmente».
All’inizio dell’anno Hera e il Comune organizzarono assemblee pubbliche per la cittadinanza quando era già entrato in vigore il nuovo metodo, eppure non vennero forniti dati sulle tariffe. «I cittadini cervesi si sono sorbiti a inizio anno, assemblee con una presentazione della tariffa puntuale totalmente aleatoria, dove non vi era ombra di tariffa. L’approvazione delle griglie infatti risale al 20 giugno scorso, dove il nostro comune, terzo per numero di quote in provincia, non ha toccato palla, approvando lo schema tariffario a spese dei cittadini, con il voto favorevole dell’assessora al bilancio Federica Bosi. Comprensibile, perché effettivamente l’unica cassa a giovarne è proprio quella del bilancio comunale».
L’associazione lamenta che sul sito del Comune non vi sia traccia dello schema tariffario applicato a Cervia, «eppure questo schema è stato approvato con voto favorevole del nostro assessore.
Le questioni sono due: o la proposta di schema tariffario veniva direttamente dall’amministrazione o l’assessora si è limitata ad alzare la mano, accettando i rincari per le famiglie cervesi.
Un’alzata di mano che asseconda un meccanismo assurdo: quello che, in un contesto di sostanziale monopolio di Hera, le tariffe pagate dai cittadini di Cervia vengano decise a livello provinciale, con il voto di sindaci e assessori di altri comuni. Riteniamo che sia doverosa un’azione al garante della concorrenza e rivolgiamo un appello anche alle forze civiche di opposizione, alle associazioni sindacali e di categoria perché condividano l’esigenza di intervenire su questo tema».