martedì
14 Ottobre 2025
Il caso

Ravenna Festival, Ancisi (Lpr): «Deve dimettersi anche la moglie del direttore artistico a processo»

Il consigliere comunale di opposizione accusa Anna Leonardi, incaricata insieme al marito, di scarsa trasparenza per non aver informato la rassegna del procedimento penale

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Un consigliere comunale di Ravenna, il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi (Lpr), chiede che Anna Leonardi lasci l’incarico assunto da poche settimane alla direzione artistica del Ravenna Festival, celeberrima rassegna musicale internazionale organizzata nella città dei mosaici dal 1989 dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni che annovera il Comune di Ravenna tra i soci. Ancisi ritiene che la musicista 35enne abbia mancato di trasparenza nel suo ruolo – all’interno di una realtà con espliciti legami con gli enti pubblici – nell’ambito della vicenda giudiziaria che coinvolge il marito Michele Marco Rossi, 36enne musicista.

L’uomo, nominato direttore artistico dello stesso Festival insieme alla compagna, è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti e violenza sessuale dopo una denuncia del 2023 di un’ex fidanzata per fatti che risalgono a una decina di anni fa. Il violoncellista si è dimesso due giorni dopo la notizia dell’imputazione. I vertici della dirigenza affermano di essere stati all’oscuro di tutto.

Ancisi accusa Ravenna Manifestazioni di non aver richiesto a Rossi, prima della nomina approvata dal consiglio di amministrazione all’inizio di agosto 2025, una dichiarazione sostitutiva che attestasse l’assenza o la presenza di procedimenti penali pendenti. «La struttura tecnica del Festival non ha chiesto l’atto – afferma il consigliere comunale in una conferenza stampa di oggi, 9 ottobre, per presentare un’interrogazione al sindaco di Ravenna che in quanto tale è anche presidente della Fondazione –. Rossi ha taciuto la verità, ma non bisogna trascurare che anche Leonardi, sua moglie, ha taciuto». Ancisi, infatti, non prende nemmeno in considerazione l’ipotesi che la donna, sposata dal 2024, potesse essere all’oscuro dell’indagine a carico del consorte.

La dichiarazione in merito a procedimenti penali in corso è prassi richiesta da quasi tutte le aziende private per le assunzioni di profili elevati. Per i dirigenti pubblici è un obbligo di legge. Nel caso specifico, secondo Ancisi, è altrettanto obbligatoria: «Le fonti che ho interpellato e di cui ho fiducia mi assicurano che Ravenna Manifestazioni ha uno status tale per cui quella dichiarazione non è facoltativa, ma va obbligatoriamente richiesta e quindi esibita. Non mi risulta che ciò sia avvenuto, l’ho già detto pubblicamente e non sono stato smentito. Ora lo chiedo anche al sindaco e aspetto la sua risposta in consiglio comunale».

Rossi e Leonardi avrebbero dovuto prendere il ruolo di direttori artistici, nello staff di Ravenna Festival, ricoperto come collaboratori da Angelo Nicastro e Franco Masotti sin dal 1998 e in scadenza a fine 2025. Masotti ha deciso di lasciare il posto in anticipo, poco dopo la chiusura del sipario sull’edizione 2025. Per Nicastro è arrivata una proroga di un anno.

A inizio agosto il cda della Fondazione ha deliberato all’unanimità la nomina di Leonardi e Rossi quali co-direttori artistici a partire dall’edizione 2026, accogliendo l’indicazione della fondatrice del Festival, Cristina Mazzavillani, moglie del maestro Riccardo Muti, che di sua iniziativa aveva compiuto una sorta di investitura a sorpresa lo scorso marzo in occasione della presentazione dell’edizione 2025 della kermesse. Nei piani del Festival, resi noti pochi giorni prima della notizia del rinvio a processo, Rossi e Leonardi avrebbero curato la programmazione 2026 insieme a Nicastro, mentre nel 2027 e 2028 avrebbero agito in autonomia.

«Masotti e Nicastro potrebbero restare in carica un altro anno – è la proposta di Ancisi –. Nel frattempo si lanci un bando pubblico per scegliere il direttore artistico delle successive edizioni: ne basta uno, se è il migliore disponibile sul mercato. Non mancheranno i candidati».

Nell’interrogazione al sindaco, Ancisi chiederà conto anche dei compensi stabiliti per la coppia Rossi-Leonardi. Attualmente, come si può leggere sul sito di Ravenna Manifestazioni, Masotti percepiva 82mila euro lordi all’anno, Nicastro ne percepisce 113mila (perché si occupa anche della direzione artistica della stagione di Opera e Danza del teatro Alighieri). Nella stessa sezione trasparenza del sito non sono presenti informazioni a proposito di Rossi e Leonardi.

Infine vale la pena ricordare che il ricorso a un bando pubblico per l’individuazione di un incarico di direzione artistica, percorso che Ravenna Manifestazioni non ha adottato per il Ravenna Festival lasciando che il cda ratificasse l’investitura della presidente onoraria, è stato invece scelto per il conferimento dell’incarico della Stagione d’Opera e Danza per il triennio 2026-2029 a seguito della decisione di Nicastro di concludere il proprio percorso nel 2026. L’annuncio del bando è arrivato dopo il caso Rossi. Ancisi auspica che la modalità del bando sia adottata anche quando a luglio del 2026 scadrà il mandato di Antonio De Rosa in veste di sovrintendente: in carica dal 2005, più volte confermato (retribuzione 133mila euro annui lordi).

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