mercoledì
03 Dicembre 2025
liceo scientifico

Trasporti, attività pomeridiane e piano formativo: l’eventuale settimana corta dell’Oriani fa discutere

C'è attesa per il voto decisivo del consiglio d'istituto. Ancisi (Lista per Ravenna): «Attenzione a criticità per studenti del forese».

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Nel giro di due anni la comunità del liceo scientifico ravennate Oriani è stata sottoposta ad un sondaggio sulla “Sperimentazione della settimana corta”, cioè con lezioni da lunedì a venerdì che prevederebbero il sabato “libero”. Nel novembre 2023, il sondaggio non produsse, nel Consiglio d’Istituto, la maggioranza qualificata dei 2/3, necessaria perché la proposta passasse. I risultati sono più equilibrati nelle recenti votazioni di quest’anno, che hanno evidenziato come il “sì” è stato preferito da 51,3% degli studenti votanti (1.072), il 38,7% dei genitori (1.008), il 53,2% dei docenti e il 100% del personale ATA (22). La decisione finale è comunque nel consiglio d’istituto, dove nei prossimi giorni voteranno i rappresentati delle singole categorie.

Il vicepresidente del consiglio comunale Alvaro Ancisi, nonchè capogruppo di Lista per Ravenna chiede al Consiglio d’Istituto di definire e valutare quale sarebbe, con la settimana corta, il nuovo piano didattico/formativo offerto dal liceo agli studenti: «Si dovrà innanzitutto tener conto delle motivazioni didattico/formative, finora non conosciute, a favore della settimana corta, dato che le attuali sei ore di scuola, dovendo essere distribuite su cinque giorni, comporteranno per gli alunni mattinate più lunghe e faticose, con una materia in più da preparare nei pomeriggi per il giorno dopo».

La preoccupazione di Ancisi è anche quella di inserire le ore aggiuntive riservate alle attività pomeridiane facoltative, previste nel triennio: «Di grande interesse per i ragazzi ci sono i corsi di Storia Contemporanea Internazionale, di Filosofia Orientale, di Biologia con curvatura biomedica, di preparazione agli esami di certificazione della lingua inglese PET-FCE-CAE e, per le classi quinte, di potenziamento della matematica in vista dell’esame di maturità. Non da comprimere, inoltre, le attività di recupero obbligatorie che la scuola mette a supporto degli studenti in difficoltà».

Un aspetto fondamentale per il consigliere comunale è anche relativo agli studenti residenti nei comuni limitrofi: «I ragazzi che risiedono nel forese e anche nel comacchiese, già penalizzati da linee extraurbane di trasporto pubblico inadeguate, torneranno a casa alle 15.00 o alle 16.00? Con quale danno? E si è pensato alla possibile emorragia di studenti verso altre scuole superiori che garantiscono una scuola su sei giorni più a misura degli studenti e delle famiglie, oltreché più inclusiva? La decisione sarà sempre rispettata. Ma la chiarezza del piano educativo e la trasparenza dell’offerta scolastica sono dovute».

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