Dalla Francia alla Corea, cinque film da non perdere ad aprile

In sala i lavori di Haigh, Kim Ki-duk, Guédiguian, Wiseman e la versione restaurata di Novecento

Tra le molte uscite di aprile, vi propongo alcuni tra i film più interessanti e meno pubblicizzati.
CHARLEY THOMPSON LEAN ON PETE 2017 1Partiamo da Charley Thompson film americano ma con la regia dell’inglese Andrew Haigh, in concorso a Venezia. Il giovane 15enne Charlie è stato abbandonato dalla madre alla nascita e abita con un padre disadattato e per nulla attento. In una vita scandita da insuccessi, delusioni e impossibilità a credere in un futuro migliore, Charley inizia a lavorare per Steve Buscemi, proprietario di cavalli da corsa, affezionandosi sempre più al vecchio cavallo da corsa Pete, la cui fantina è Chloë Sevigny. Ma la sua vita precipita di fronte alle prime e durissime scelte della sua vita… Un film che parla dell’America odierna come la avrebbe descritta Steinbeck, tra immensi spazi liberi e drammatici, e la lotta come cifra perenne dell’esistenza.

Il maestro coreano Kim Ki-duk torna con una cupa storia, Il prigioniero coreano. Nam è un umile pescatore della KoreaCorea del Nord, abituato a pescare nel lago che segna il confine tra le due Coree. Un giorno il motore si rompe, la barca va alla deriva e arriva in Corea del Sud. Le guardie nord coreane gli hanno sparato credendolo un fuggiasco; la polizia sud coreana lo arresta credendolo una spia. Nessuna delle due Coree crederà che si è trattato solo di un semplice guasto… Il tema della separazione e del muro nel film più esplicitamente politico di Kim Ki-duk, ma anche delle reti che le ideologie creano nei rapporti umani, ridotti a riflessi meccanici di pulsioni psichiche primarie e ancestrali, il cui unico risultato, come in tutto il cinema di Kim ki-duk, è la violenta impossibilità di essere felici nella società.

FranciaDalla Francia in

vece segnalo La casa sul mare, di Robert Guédiguian, racconta di tre fratelli che si ritrovano in una pittoresca villa affacciata sul mare di Marsiglia per accudire l’anziano padre morente. È l’incontro metaforico di un’intera generazione, quella dei 50enni, dei loro bilanci di vita e dei sogni mai realizzati, delle reciproche accuse, finché dal mare non giunge un arrivo imprevisto: tre bambini profughi, sbarcati di notte da uno dei troppi barconi che solcano il mediterraneo di questi anni. Ed è qui il senso di un film solo apparentemente dolce e malinconico, di come l’urgenza della vita riesce a scuotere ogni apatia e disillusione, di fronte alle cose da fare per aiutare il prossimo.

NewyorkEx Libris, del famoso documentarista americano Frederick Wiseman, è la sua nuova opera fiume sulla New York Public Library. Ma cosa potrebbe giustificare oltre 3 ore di documentario su una biblioteca? Molte cose che in realtà non conosciamo. Wiseman non si limita a descrivere l’enorme corpo del sistema bibliotecario pubblico di New York, ma soprattutto mostra il perché di ogni scelta fatta a monte. Il concetto chiave è quello di accesso gratuito alla cultura e alle informazioni. Una lezione mirabile di democrazia della cultura, di apertura e servizio alla cittadinanza, e di come deve essere concepito ogni servizio pubblico.

Novecento

 

Uscirà poi la versione restaurata di Novecento di Bernardo Bertolucci. Film epocale su un’intera epoca, dal 1900 al 1945, tra lotta di classe e amicizia, sui due protagonisti Olmo (Gerard Depardieu, il figlio dei contadini), e Alfredo (Robert De Niro, il figlio del padrone). Imperdibile.

Infine, mi piace poi segnalare l’apertura a Ravenna, da qualche mese, di un nuovo cineclub, e cioè l‘Abajur, dentro l’omonimo circolo. Tutti i mercoledì si proiettano film, da grandi classici a novità da riscoprire, nello spirito di quello che deve essere un cineclub, e cioè un luogo dove gli amanti del cinema possono incontrarsi. In aprile potrete scegliere tra grandi classici come Il delitto perfetto di Alfred Hitchcock; capolavori passati di moda come Shock Corridor di Samuel Fuller e Ciao Maschio di Marco Ferreri; o il più recente e meraviglioso Cave of forgotten dreams di Werner Herzog.

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