martedì
17 Giugno 2025
Rubrica L'opinione

Cinque temi elettorali su cui schierarsi

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Fausto PiazzaIn occasione delle imminenti elezioni comunali, il cui esito non è scontato, abbiamo evitato di schierarci a sostegno di un candidato o di una componente politica. Ci permettiamo però di sottoporre ai lettori 5 temi strategici per il futuro della città che necessitano di impegno, soluzioni inedite e coraggiose, scelte di investimento. Diciamo che il candidato che nei suoi programmi rispecchiasse come priorità questi indirizzi meriterebbe il nostro voto. Sperando che non siano solo buone intenzioni.
Prima di tutto il Welfare, il sistema dei servizi sociali per cui il Comune vanta una tradizione positiva e può fare molto per i cittadini. In una fase in cui scarseggiano i redditi e aumentano le diseguaglianze non si può arretrare né sulla copertura né sullo standard dei servizi che riguardano infanzia, anziani, disabili, indigenti e, ultimo ma non da ultimi, gli immigrati. Sul piano economico si deve risolvere l’impasse infrastrutturale del Porto (fondali, strade, ferrovie). Poi favorire una concorrenza reale fra operatori, utile nella competizione internazionale. Che significa scomporre la salda­­tura di interessi monopolistici insita in Sapir e in altre governance obsolete. Anche il Turismo è impresa e lavoro: quello della città d’arte e quello balneare, quello naturalistico, sportivo, gastronomico. Servono servizi e facilitazioni innovative per l’ospitalità, anche per chi viene a divertirsi, non solo a rilassarsi. Ed è ora di superare il marketing “fai da te”. Da noi con la Cultura si mangia e peraltro si eleva la coscienza dei cittadini. Però bisognerà scegliere presto, fra le molteplici iniziative che Ravenna ha adottato, su cosa puntare veramente. A partire dalle istituzioni (Classense, Mar, RavennAntica) che meriterebbero in capo dirigenti d’alto livello scelti con concorsi internazionali.  A racchiudere il tutto l’Urbanistica, l’unica disciplina per la città capace – nel bene e nel male – di ipotecare la nostra qualità della vita e delle generazioni future. Pianificare è bene ma semplificare è meglio, con  norme essenziali indirizzate a cosa non si può fare, cominciando con l’inibire qualsiasi consumo di territorio vergine. E, sulla Darsena, puntando un po’ di soldi pubblici e veri incentivi a stimolo dei privati.
Nell’elenco non compaiono due argomenti compulsivamente agitati in campagna elettorale: la sicurezza e le buche per strada. Non sono questioni strategiche o progetti di futuro. L’incolumità dei cittadini è un diritto, peraltro tutelato dalle Forze dell’Ordine statali e non di carattere municipale. L’altra è ordinaria manutenzione per cui si consiglia un “tesoretto” utile alla bisogna.

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