Regionali, diteci che la campagna elettorale migliorerà…

Tutto era iniziato con una sorpresa, una roba senza precedenti: il centrodestra sembrava aver trovato per primo una candidata (e che candidata) alla presidenza della Regione EmiliaRomagna, mentre il centrosinistra, che pure aveva provocato lo scioglimento anticipato con l’elezione di Bonaccini in Europa, ancora non scioglieva le riserve. E invece è finita che il Pd e il centrosinistra hanno non solo recuperato, ma stanno doppiando il centrodestra in quanto a visibilità in campagna elettorale. De Pascale è stato incoronato dall’altro contendente, Colla, che ha fatto un passo indietro, e ora è lanciato come un razzo verso la conquista di Bologna. Un tripudio di liste civiche (43, sarebbe bello chiedergli di elencarle tutte a memoria e senza suggerimenti…), un profluvio di partiti dal centro alla sinistra per la coalizione più larga del mondo a sostenerlo, foto in rigorosa camicia bianca con segretari, sindaci, sostenitori. E Bonaccini sempre lì, a commentare, chiarire, rispondere pure essendo ormai europarlamentare (eletto, come non smette di ricordarci dai suoi social, con una valanga di preferenze). Sorrisi, abbracci, compattezza, ottimismo ed entusiasmo sullo sfondo delle feste dell’Unità. Sarà di questa almeno fino a settembre par di capire. Nessuno, al momento, che sembri ricordare loro alcune questioni se vogliamo anche formali: Michele de Pascale, che si presenta un po’ come il clone vent’anni più giovane di Bonaccini (o così lo vogliono far passare) sarebbe il sindaco in carica di Ravenna e lo sarebbe stato fino al 2027 e qui stiamo ancora aspettando che diversi punti del programma, per non parlare dei cantieri, siano portati a termine, uno su tutti il celebre l’ormai leggendario Pug. E no, Ravenna non è esattamente il paradiso in terra con problemi di viabilità, costo della vita, cementificazione, solo per citarne alcuni. Quello che è certo è che De Pascale è il sindaco del rigassificatore, l’unico cantiere che davvero sta rispettando tutti i tempi (per Agnes e l’eolico abbiamo tempo a scoprirlo).

Il punto è che al momento il centrodestra si è limitato a dire che appoggia la candidata Ugolini, che per ora ha fatto visita a Forlì e si è presentata a Bologna. Erano partiti in vantaggio, e si sono fatti bruciare alla partenza. Ora, ci sono quattro mesi, i Democratici negli Usa, che votano dieci giorni prima, devono ancora ufficializzare la loro candidata, quindi tempo ce n’è, però magari sarebbe ora di battere uno o più colpi se vogliamo che le elezioni di novembre in Emilia-Romagna siano una vera sfida e non una specie di incoronazione all’insegna della continuità, e questo a prescindere da chi vincerà. Le campagne elettorali possono essere un’occasione non solo di sfoggio, ma anche di elaborazione, un peccato sprecarla.

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