Sono 27 gli alberi monumentali tra le province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, su un totale di quasi 5mila in tutto il territorio italiano. Si tratta delle piante ad alto fusto inserite nell’apposito elenco degli Alberi monumentali d’Italia, istituito nel 2014 dal ministero delle Politiche forestali per censire tutti gli esemplari considerati di elevato pregio naturalistico per l’età, le dimensioni o la rarità botanica. Piante dall’elevato valore ecologico e paesaggistico, tra le quali ce ne sono alcune che raccontano storie della nostra cultura o tradizione.
L’elenco completo degli alberi monumentali si trova sul sito del Masaf, che ha elaborato anche una mappa interattiva con la loro posizione. I ravennati conoscono di sicuro il platano nel cortile della Basilica di San Vitale, alto 33 metri e con una circonferenza di quasi mezzo metro, a pochi passi dai pini di Galla Placidia di cui si è molto discusso nei giorni scorsi a causa del progetto di abbattimento poi annullato. Ma sono molti altri gli alberi monumentali situati in zone meno frequentate della nostra regione.

Il cipresso di 800 anni piantato da San Francesco
L’albero monumentale romagnolo più antico si trova a Villa Verucchio. Si tratta anche dell’unico esemplare in provincia di Rimini. Situato nel chiostro del convento dei frati Santa Croce, è un cipresso di almeno 800 anni di età ed è sostenuto da alcune travi. Secondo la tradizione religiosa, quando San Francesco passò in Valmarecchia nel 1213, fu ospitato da una famiglia che gli donò un ramo di cipresso. Arrivato a Villa Verucchio, il santo fondò il convento francescano e vi piantò l’albero che possiamo vedere tuttora, con i suoi 24 metri di altezza.

Il pioppo che ospita uno scarabeo a rischio di estinzione
Altrettanto imponente è il famoso pioppo situato a Bagnacavallo, in prossimità del Podere Pantaleone. Superstite del bosco medioevale che si trovava di fianco alla Pieve di San Pietro in Silvis, uno dei più antichi esempi dell’architettura esarcale o protoromanica, il pioppo è alto 27 metri e ospita una colonia di osmoderma eremita, uno scarabeo a rischio di estinzione che si nutre solo di legno morto. La circonferenza del suo tronco è di 560 centimetri.

La quercia più grande della valle del Lamone
Quasi tutti gli alberi monumentali romagnoli non si trovano in boschi o pinete, bensì nelle strade di campagna, dove spiccano con la loro maestosità in mezzo al paesaggio piatto. È il caso di questa quercia conservata nell’aia di un vecchio podere a Brisighella, che è una delle roverelle più antiche e maestose dell’Emilia-Romagna. Si tratta della quercia più grande della valle del Lamone, con un’altezza di ben 25 metri e una circonferenza di 670 centimetri, molto al di sopra della soglia massima che di solito raggiunge questa specie di pianta.

Il platano che distrae gli automobilisti diretti al mare
Chi ha percorso la via Cervese che collega Forlì a Cervia, non può non avere notato il meraviglioso platano monumentale situato sul ciglio della strada all’altezza della frazione di Carpinello. In tarda primavera, quando i forlivesi vanno al mare, molti si fermano a fotografarlo nel massimo del suo splendore, in mezzo all’enorme prato che lo ospita. Si tratta di un esemplare plurisecolare dall’età indefinita, tra i più grandi alberi monumentali romagnoli, con la sua altezza di 31 metri e la circonferenza di ben 720 centimetri.

Il più alto è un ginkgo biloba
Il record regionale di altezza lo detiene però un ginkgo biloba situato a Forlimpopoli nel cortile di Villa Paolucci, un complesso voluto dal marchese Cosimo e dal fratello cardinale Camillo Paulucci Merlini, che rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura tardobarocca in Romagna. La villa fu realizzata su progetto del frate francescano Ferdinando da Bologna tra il 1735 e il 1767, quando probabilmente fu piantato l’albero che oggi ha raggiunto i 32,5 metri di altezza.

Nello stesso cortile c’è un altro bellissimo albero monumentale, che detiene il record regionale per la maggiore circonferenza del tronco. Si tratta di un cedro dal diametro di ben 830 centimetri per un’altezza di 27,5 metri. Chissà se i primi proprietari della villa hanno pensato che, trecento anni dopo, nel loro cortile ci sarebbero stati i due alberi più grandi della Romagna.

Il platano monumentale nel cortile della Basilica di San Vitale a Ravenna



