martedì
29 Luglio 2025
RINNOVABILI

Le comunità energetiche daranno elettricità a 52mila famiglie in Emilia-Romagna

Sono 129 i progetti in corso e 40 le cabine primarie per l'autoconsumo nelle tre province romagnole

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Continuano ad aumentare le comunità energetiche in Emilia-Romagna. Al 31 dicembre 2024 se ne contavano 129, di cui 69 in progettazione e 56 costituite ma non ancora riconosciute dal Gestore dei servizi energetici (Gse). Per il momento quelle pienamente operative sono solo quattro, ma non appena saranno completati tutti gli altri progetti, nella nostra regione si produrrà energia da fonti rinnovabili corrispondente al fabbisogno annuo di elettricità di oltre 52mila famiglie. I tempi burocratici e realizzativi di questi progetti sono piuttosto lunghi, ma promettono di ridurre i consumi in bolletta e le emissioni inquinanti.

Cos’è una comunità energetica rinnovabile

Per “comunità energetica rinnovabile” (abbreviata in Cer) si intende un gruppo di cittadini, imprese ed enti locali che condividono l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, come l’eolico e il fotovoltaico. L’autoconsumo di energia rinnovabile comporta benefici sia ambientali che economici, oltre ad avere un’impronta collaborativa e indipendente. La creazione delle Cer è stata incentivata dal Pnrr e nei giorni scorsi il ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica ha pubblicato le nuove regole per accedere ai contributi, aprendoli anche ai Comuni fino a 50mila abitanti (in precedenza il limite era di 5mila).

L’Emilia-Romagna ha stanziato 3,5 milioni di euro

La Regione Emilia-Romagna ha regolamentato le Cer con la legge 5/2022 e ha concesso contributi per 3,5 milioni di euro con due bandi negli ultimi tre anni, che hanno finanziato fino al 70% della spesa ammissibile. In base ai dati raccolti da via Aldo Moro, complessivamente i progetti finanziati sono stati 71 per la costituzione delle Cer e 27 per la realizzazione di impianti distribuiti su tutto il territorio regionale, per una potenza complessiva di 52,2 megawatt.

Dei 129 progetti di comunità energetiche mappati alla fine del 2024 nella nostra regione, oltre il 60% contempla tra i membri un ente locale, il 20% è stato proposto da imprese e l’8% coinvolge enti religiosi e del terzo settore. Il 19% dei progetti è localizzato in comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Data la prevalenza degli enti pubblici tra i promotori, la Regione ha stimato che oltre i due terzi della potenza complessiva prevista dovrebbe essere realizzata su edifici (44%) e superfici impermeabili (25%).

Dove si trovano le Cer già attive in regione

Sul sito del Gse è possibile consultare la mappa delle cabine primarie, necessarie per l’autoconsumo. Tra le province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena ce ne sono 40. Delle quattro Cer attualmente attive in regione, invece, solo una è in Romagna: si tratta di quella promossa da Legacoop e realizzata sul tetto della sede di Agrisfera a Savarna. L’impianto ha ottenuto il via libera dal Gse ed è operativo dallo scorso maggio. I consumatori sono le cooperative socie Agrisfera, Sopred e Cooperativa Sociale Don Zalambani. Attualmente l’impianto produce 800 kilowatt, ma il progetto prevede di arrivare a 2 megawatt entro la fine dell’anno.

Impianto Agrisfera Savarna
L’impianto della comunità energetica di Legacoop a Savarna

Legacoop ha già avviato il progetto per altre due Cer nelle province di Rimini e Forlì-Cesena, con l’obiettivo di raggiungere i 5 megawatt entro la fine del 2026. Per avere un’idea della misura, occorre tenere conto che ogni megawatt di impianti fotovoltaici può generare risorse per oltre 40.000 euro da reinvestire sul territorio. Le altre tre Cer attive nel territorio emiliano-romagnolo si trovano nelle province di Bologna, Modena e Ferrara.

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