200 milioni di contributo strutturale straordinario alla sanità regionale, 25 milioni in più al Fondo per la non autosufficienza e riduzione del terzo scaglione Irpef che cala dello 0,15%. Sono le misure principali del bilancio di previsione 2026 e triennale al 2027 della Regione Emilia-Romagna, approvati ieri. Nel complesso la manovra finanziaria regionale vale 14,3 miliardi di euro, di cui 10,5 miliardi solo per la sanità.
Aumentano i contributi per la sanità
Per contrastare il sottofinanziamento del Sistema sanitario nazionale, la Regione ha deciso di aumentare il suo contributo di 200 milioni di euro annui per le strutture ospedaliere del territorio. Altri 5 milioni sono destinati a garantire spese sanitarie extra-Lea, ovvero non incluse nei Livelli essenziali di assistenza finanziabili con il fondo nazionale. Tra queste ci sono l’acquisto delle parrucche per i pazienti oncologici e l’esenzione dal ticket per i lavoratori in cassa integrazione e per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, anche conseguenti una dimissione dal pronto soccorso, dopo casi di violenza domestica e di genere. Potenziati anche i servizi per la non autosufficienza con un incremento del fondo regionale di 25 milioni nel 2026 (+110 milioni) e nel 2027 (+135 milioni).
Ridotto l’Irpef per il terzo scaglione di redditi
Nonostante il taglio nazionale aggiuntivo di oltre 23 milioni a titolo di contributo ai saldi della finanza pubblica (che sale complessivamente a 91,7 milioni di euro per il 2026), in Emilia-Romagna entrerà in funzione dal 1° gennaio una prima riduzione della maggiorazione Irpef per il terzo scaglione di redditi (quello dai 28mila ai 50mila euro), che passerà dall’attuale 1,70% all’1,55%, cui ne seguirà un’ulteriore per l’anno di imposta 2027, con la maggiorazione regionale che scenderà ulteriormente a 1,40%. La maggiorazione per il IV scaglione (oltre i 50 mila euro) resterà invece confermata al 2,10% anche il prossimo triennio.
Raddoppiati i fondi per il dissesto idrogeologico
Con un aumento di 25 milioni di euro annui, la Regione ha raddoppiato le risorse per il contrasto del dissesto idrogeologico e la manutenzione dei corsi d’acqua, dei versanti e della costa, finanziato per tutto il triennio 2026-2028. È inoltre prevista l’istituzione di un fondo di 10 milioni per consentire, già dal 2026, la progettazione delle opere del “Programma straordinario di interventi per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico” previste dal decreto 65/2025.
Trasporto pubblico, politiche abitative, montagna
Sul versante della mobilità, la Regione ha previsto un contributo aggiuntivo di 10 milioni nel 2026 e confermato l’abbonamento gratuito “Salta su” per il trasporto pubblico per gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori. All’evoluzione degli aeroporti sono stati destinati 6 milioni, alla manutenzione ed efficientamento della linea ferroviaria 56,5 milioni nel prossimo triennio.
Sul fronte delle politiche abitative sono stati stanziati 10 milioni di euro annui per il Fondo affitto 2026-2028. Altri 30 milioni sono previsti nel prossimo triennio per riqualificare l’edilizia residenziale pubblica e sociale. Un capitolo a parte riguarda il Fondo per la montagna, un programma di investimenti pubblici e privati a cui la Regione ha destinato 24 milioni per il 2026-2028 (+20% rispetto al triennio precedente).
De Pascale-Baruffi: «Una manovra solida ed espansiva»
Durante il dibattito in aula, il presidente della Regione Michele de Pascale e l’assessore al bilancio Davide Baruffi hanno detto che il bilancio 2026 della Regione è «una manovra espansiva e non prevede arretramenti nonostante i tagli dello Stato. Grazie a fondamentali solidi e alla conferma di tutte le previsioni della precedente finanziaria, possiamo dispiegare con efficacia le politiche regionali che abbiamo fissato continuando a investire su sanità pubblica, non autosufficienza e sicurezza del territorio, e avviando al contempo una nuova fase di rilancio degli investimenti».
Secondo de Pascale e Baruffi, «in un momento complesso per il paese, che registra un andamento del Pil vicino allo zero, il bilancio dello Stato rinuncia alla crescita». Al contrario, «la manovra regionale si pone obiettivi ambiziosi» e «punta decisamente a sostenere la crescita dell’intero sistema regionale e a garantire i diritti delle persone, a partire da quelli alla salute, alla casa e all’assistenza».
Infine, grazie alla manovra fiscale 2025, sono assicurate maggiori entrate all’Ente per circa 400 milioni di euro che permettono la messa in sicurezza della sanità pubblica e universalistica, assicurando alle Aziende sanitarie un contributo significativo con mezzi regionali; il rafforzamento strutturale dei servizi per la non autosufficienza, la sicurezza del territorio, le politiche per la casa e il sostegno al trasporto pubblico locale a fronte dei tagli apportati al Fondo nazionale dal bilancio dello Stato.



