venerdì
27 Giugno 2025

Come evitare di regalare soldi al Fisco

Parliamo di Minusvalenze: cosa sono e come gestirle al meglio

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Siamo a fine anno e il Signor Rossi – investitore prudente ma curioso – chiede alla Banca la posizione del suo cassetto fiscale: “Situazione minusvalenze pregresse al 31/12 dell’anno precedente: 6.200 euro”.
“Minusvalenze? Ah sì… quelle perdite sulle azioni di qualche anno fa…”

Ma cosa può farci adesso?

Minusvalenze: cosa sono, davvero?

Quando vendi un investimento in perdita, come è successo al Signor Rossi per esempio alcune azioni (ma vale per qualsiasi strumento finanziario), realizzi una minusvalenza.  Tradotto: hai perso dei soldi, ma il Fisco italiano ti concede una possibilità. Puoi recuperare quelle perdite, cioè usarle per NON pagare le tasse su eventuali guadagni futuri (plusvalenze).

C’è però un problema: le minusvalenze hanno una scadenza. Hai quattro anni per recuperarle. Poi spariscono. Puff. Come se non fossero mai esistite.

Nel caso del Signor Rossi, quelle perdite del 2021 scadranno il 31 dicembre 2025. “Se non fai nulla, le perdi. E perdi due volte: una volta col mercato, una volta col Fisco.” “Recuperarle” significa… guadagnare nel modo giusto.

Il Signor Rossi decide quindi di rimboccarsi le maniche. Ma non basta “guadagnare”. Serve guadagnare con strumenti adeguati perchè non tutti i prodotti compensano le minusvalenze.

Strumenti che permettono il recupero (compensazione):

  • Azioni
  • Obbligazioni conto capitale (quindi differenza tra acquisto e vendita, no cedole)
  • Certificati di investimento
  • ETC/ETN

(Non vi preoccupate se alcuni di questi nomi vi sembrano strani o poco comprensibili, li vedremo nelle prossime uscite..)

Questi strumenti generano plusvalenze che il Fisco definisce REDDITI DIVERSI quelli con cui puoi compensare le minusvalenze.

Strumenti che NON permettono il recupero:

  • Fondi Comuni di Investimento
  • Guadagni conto capitale da ETF
  • Dividendi da azioni
  • Interessi da obbligazioni e conti deposito
  • Cedole da fondi o ETF

Questi generano REDDITI DA CAPITALE . Non c’è verso: le minusvalenze qui non valgono nulla.

Tassazione Vigente Italia

IL CASO PRATICO

Il Signor Rossi vende un fondo comune con una plusvalenza di 3.000 euro. Pensa: “Perfetto! Recupero una parte dei 6.200 euro di minusvalenza!”. Peccato che questa plusvalenza generi reddito di capitale, e quindi non sia compensabile con le minus pregresse. Risultato: il Fisco trattiene il 26% su questi 3.000 euro, ossia 780 euro, lasciandogli solo 2.220 euro netti.

Poi il Signor Rossi vende un pacchetto di azioni con un utile di 3.000 euro. Questa volta sì: le minusvalenze del 2021 vengono compensate (rimangono 3.200 euro nello zainetto fiscale: 6.200–3.000). Il Signor Rossi non paga tasse su questa operazione e incassa l’intero importo di 3.000 euro netti, grazie alla compensazione fiscale.

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Ma serve farlo per tempo.
Come il Sig. Rossi, molti investitori solo a dicembre guardano alla propria situazione e iniziano a interessarsi (tanti altri purtroppo proprio non lo fanno mai lasciando per strada tantissimi soldi). Cerca quindi freneticamente qualcosa da vendere in utile, rischiando scelte sbagliate solo per “far tornare i conti col Fisco”.

Non bisogna forzare l’investimento per motivi fiscali ma conoscere le scadenze e agire con anticipo permette di ottimizzare senza stress.

Una regola d’oro: il Fisco premia chi sa pianificare

Chiedere il proprio “zainetto fiscale” per tempo. È il prospetto delle minusvalenze pregresse, disponibile presso la banca o l’intermediario.

Fare una simulazione delle possibili plusvalenze future, scegliendo strumenti fiscalmente efficienti.

Tranquillamente. Senza fretta. Senza errori.

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ATTENZIONE!

Se le minusvalenze sono in scadenza entro pochi mesi, non sempre è possibile recuperarle in tempo. E qui entra in gioco una strategia poco conosciuta ma molto efficace: spostare le minusvalenze, così da trasformarle in una nuova minusvalenza con una scadenza rinnovata di 4 anni.

In Moneyadvisor prestiamo grande attenzione all’efficientamento fiscale.  A volte, se le condizioni di mercato lo permettono, generiamo minusvalenze in modo intenzionale e controllato per compensare fiscalmente i flussi cedolari di alcuni strumenti (ad esempio i certificati), evitando così una tassazione non necessaria. Questa flessibilità è possibile solo se si lavora con strumenti efficienti, una struttura agile e in piena trasparenza operativa.

Ricorda: in qualità di consulenti finanziari indipendentinon custodiamo mai il tuo denaro, i tuoi capitali restano sempre depositati sui tuoi conti personali, sotto il tuo pieno controllo. Operiamo con massima trasparenza, senza conflitti di interesse e con una gestione operativa estremamente efficiente: possiamo entrare e uscire dai mercati in qualsiasi momento, con rapidità e senza alcun vincolo temporale.

CONCLUSIONE

In finanza, le perdite fanno male. Ma non approfittare delle poche opportunità che abbiamo per rimetterci  qualcosa in tasca, fa ancora più male.

Oggi il Signor Rossi sa che:

  • Le minusvalenze hanno valore fiscale
  • Scadono dopo 4 anni
  • Si recuperano solo con strumenti adatti
  • E si pianificano con calma, non a dicembre

Hai difficoltà a capire o gestire le minusvalenze? Se non ti è chiaro come funzionano o vuoi pianificare al meglio il loro recupero, siamo a disposizione per un incontro conoscitivo senza impegno. Un confronto può fare chiarezza (e spesso anche risparmiare imposte).

La citazione della settimana

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La Clinica della Finanza è aperta ogni settimana. Nel prossimo articolo parleremo di: “I costi nascosti e il rendiconto Mifid”

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