Gli animalisti scrivono al nuovo prefetto «Stop alla strage dei daini in pineta»

Paglia (deputato Sel) interroga il ministero: «Priorità tutelare la vita» L’Enpa chiede di importare un farmaco dagli Usa per la sterilizzazione

Il deputato ravennate di Sel, Giovanni Paglia, ha depositato un’interrogazione al ministero dell’Agricoltura sulla sorte dei daini della pineta di Classe, chiedendo se non si ritenga opportuno intervenire a tutela della loro vita, approfittando della disponibilità ad accoglierli manifestata da alcuni privati. La vicenda è nota: in sintesi la Provincia ha deliberato l’abbattimento di 67 esemplari per ridurre la presenza degli animali nel bosco di Fosso Ghiaia da dove, secondo le motivazioni dell’ente pubblico, uscirebbero creando danni alle colture e pericolo per la circolazione stradale.

In contemporanea all’iniziativa di Paglia, alcune associazioni animaliste e il Movimento 5 stelle di Ravenna hanno inviato una lettera aperta al nuovo prefetto Francesco Russo chiedendo di intervenire per bloccare la caccia ai daini.

Secondo Paglia «se esiste un dovere di tutela della sicurezza stradale e delle attività economiche ne esiste infatti anche uno di rispetto della vita, che deve sempre essere considerato prioritario. Alla politica spetta la ricerca di modi per concretizzare una rispettosa convivenza tra animali ed esseri umani, che deve essere sempre indagata e trattata con la massima cura». Domenica Paglia sarà al raduno del Parco 1 Maggio «a sostegno di una battaglia di civiltà, qual é quella di chi si oppone pacificamente all’inaccettabile violenza che uccide la libertà e dignitá degli animali».

Sul tema interviene nuovamente anche l’Enpa, ente nazionale protezione animali, di Ravenna: «La Provincia, incerta sul suo futuro, non intende avviare delle soluzioni che possano comportare dei costi e delle iniziative che richiedano un po’ d’impegno. Esaminare l’ipotesi di avviare la sterilizzazione chimica degli ungulati è l’unica strada al momento percorribile. Per fare quanto sopra occorre che l’ente pubblico si attivi sin da ora, ricorrendo anche all’aiuto del ministero della Sanità. Solo in questo modo si potrà sperare di importare dagli Usa quel farmaco non ancora disponibile in Italia e, se del caso, testarlo nella nostra realtà».

Di seguito ecco il testo integrale della lettera aperta inviata alla prefettura:

Desideriamo porgere alla Sua attenzione un problema ormai assurto agli onori delle cronache nazionali: il massacro dei daini presso la pineta di Classe. Diciamo massacro perché forse non si può nemmeno definire “caccia” il tiro ad animali completamente inermi e fermi e momentaneamente lontani dalla pineta alla ricerca di cibo, da uccidere senza limiti di età e di sesso e le cui femmine sono quasi certamente gravide da diverse settimane. Daini che, seppure con la stessa dignità e valore di ogni altro animale, innegabilmente rappresentano un simbolo di innocenza e di tenerezza.

Un’indignazione che aumenta anziché diminuire e che getta pessima luce sull’operato della Provincia di Ravenna, completamente sorda ad ogni proposta e pervicacemente ancorata alle proprie decisioni anche di fronte ad uno scenario evidentemente mutato e sfuggito di mano. Oltre 35mila firme online raccolte, petizioni organizzate spontaneamente anche nelle scuole, manifestazioni, marce, soluzioni incruente come le diverse proposte avanzate formalmente dalla signora Schonwald, proteste e presidi nelle zone degli abbattimenti, attivisti giunti da ogni parte d’Italia, esposti, richieste di moratoria, ricorsi: tante voci, troppe voci sono rimaste finora inascoltate.

E restano ancora i molti dubbi che circondano la vicenda: un censimento inconsistente che testimonia in modo chiaro soltanto un calo di quasi 100 unità, protezioni e recinzioni insufficienti o parzialmente realizzate, un’ente, l’Ispra, che ammette di aver valutato solo piani di abbattimento e non tutte le altre misure da porre in opera prima di arrivare alla soluzione cruenta. Misure evidentemente mai prese in considerazione e tantomeno applicate nonostante gli obblighi di legge. E ancora: altane traballanti poste nei pressi delle pubbliche vie la cui realizzazione è stata affidata in toto, e senza alcuna autorizzazione paesaggistica ed edilizia, all’Atc, ed altri aspetti tuttora poco chiari, comprese quelle che parrebbero inspiegabili prese di posizione da parte di alcuni organi di stampa. Finché si sfiora il ridicolo quando i “selettori”, timorosi dei fischietti di chi non si rassegna alla strage, pretendono di essere scortati dalle forze dell’ordine fino al malcapitato “bambi” da sopprimere.

Ebbene, l’auspicio è che la vicenda si concluda nel modo più giusto e pacifico per tutti, daini compresi, e riteniamo di porgerLe il benvenuto in questa città domandando a Lei un’azione improntata all’equità e alla saggezza che altri paiono aver smarrite: fermi momentaneamente gli abbattimenti, valuti con attenzione la situazione, il rispetto delle leggi, le eventuali omissioni o imprecisioni e le tante voci che chiedono clemenza e soluzioni incruente.

Una città dove oltre 100 anni fa nacquero le prime leggi di tutela del patrimonio paesaggistico italiano non può dare un così pessimo esempio all’Italia intera. E come il Suo predecessore Fulvio Della Rocca ha desiderato aprire il magnifico palazzo della prefettura, il più importante palazzo pubblico della città, alla cultura e alla città stessa, siamo certi che anche per Lei cultura, bellezza e giustizia non possano che esistere nel rispetto delle leggi e dei diritti di tutti, compresi i più indifesi e senza voce.

Arca di Noè Onlus (Piacenza), Associazione Animalisti Italiani Onlus, Associazione Irriducibili Toscani e Liberazione Animale, Giulia Arioli (legale rappresentante del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente), Gruppo Fronte Animalista, Irene Benedetti (Universal Pleasure, Rimini), Movimento 5 Stelle Ravenna, Valerio Vassallo (legale rappresentate della Lega Internazionale Vigilanza)

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