«Fannulloni noi?»: dopo il caso di Roma i vigili di Cervia denunciano per calunnia

Tiene banco il presunto assenteismo a Capodanno. Dalla Romagna: «Non si può generalizzare, non siamo lavativi. E dati da verificare»

«Fannulloni, vagabondi e vigliacchi di stato». A essere etichettati con questi appellativi gli operatori della polizia Locale non ci stanno. L’iniziativa parte da decine di operatori della polizia municipale di Cervia, cui si sono poi uniti altri colleghi da tutta la Romagna, che hanno così deciso di inviare le loro denunce alla Procura della Repubblica di Roma.

Tutto ha inizio il 1 gennaio 2015, quando il Campidoglio e il premier Matteo Renzi sui propri Social Network, denunciano l’assenteismo dell’83% degli operatori di polizia Roma Capitale nella notte di Capodanno.

Il boom mediatico è istantaneo. Diversi organi di informazione titolano a caratteri cubitali “Vigili assenteisti” , “Nullafacenti e vagabondi”, “Vigliacchi di stato”, “Truffaldini”: veicolando l’opinione pubblica – si legge in una nota firmata da Flavio Vichi e Eros Zalambani, due operatori della Polizia locale di Cervia – a identificare l’intera categoria come lavativi e disonesti.

«Peraltro – continua la nota –, come riportato dai sindacati e sul blog di Beppe Grillo, pare che i dati reali siano ben diversi e che alla base del disservizio vi sia stata una cattiva organizzazione del turno di capodanno da parte del Comando di Polizia Roma Capitale. È lo stesso Ufficio Stampa del Comune di Roma a rendere noti alcuni dati, pubblicati su Polisblog.it. Sul totale di 6.200 agenti infatti, gli operatori in malattia sarebbero stati solo il 9%. Il Comando aveva previsto in servizio per il capodanno 700 agenti, che si sarebbero dovuti mettere volontariamente in servizio straordinario. Questo non si è verificato, un errore di valutazione quindi del Comando. Sono comunque stati 470 gli agenti volontari in servizio per il capodanno (con una carenza del 33% rispetto all’obiettivo del Comando). E finora pare non sia stata accertata nessuna irregolarità dalle visite fiscali eseguite. Percentuali ben diverse da quelle inizialmente diffuse dalla stampa e dallo stesso Premier. E soprattutto da interpretare con una chiave di lettura differente, da quella veicolata dal Campidoglio. Appare infatti per lo meno discutibile, che a fronte di tanto interesse per queste polemiche in gran parte smentite e comunque ancora da verificare, nessuno dei vertici del Comando di Roma si sia preoccupato invece di rendere noto che proprio il 3 gennaio due operatori del medesimo Comando sono stati travolti da un autocarro durante l’adempimento del proprio dovere, trasportati al “Gemelli” con codice di massima gravità».

Così nelle loro denunce gli operatori della Polizia locale di Cervia chiedono all’Autorità giudiziaria di accertare la verità. Invocano il «pugno di ferro contro gli eventuali operatori, evidentemente pochissimi, a carico dei quali venissero accertati comportamenti che costituissero reato». Ma chiedono anche di «procedere giuridicamente nei confronti di chi abbia messo in atto calunnie, talmente infamanti da trarre in inganno il Presidente del Consiglio e tutti gli italiani».

Le reazioni e l’interesse a livello parlamentare non sono tardate, tanto che a Cervia – assicurano i due vigili firmatari della nota stampa – sarebbero giunti contatti direttamente da Montecitorio.

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