Reviati ha lottato per salvare 107 piante ma alla fine hanno vinto le motoseghe. E Guerrieri riassume il caso in un disegno
Nella vignetta di Guerrieri c’è Reviati accanto a un albero abbattuto e si chiede chi lo abbia deciso. La risposta arriva da ogni finestra dei palazzi. Quello dell’assessore vuole essere anche una sorta di omaggio al fumettista di fama internazionale, apprezzandone l’impegno a favore dell’ambiente (delega che nella giunta comunale è nelle mani di Guerrieri). Ma di fronte al piano elaborato e firmato da un agronomo nemmeno il Comune ha più avuto margini di manovra: il professionista ha certificato l’opportunità di procedere con l’abbattimento degli alberi perché in alcuni casi ammalati e in altri non più ritenuti idonei per l’ambito cittadino. Di certo la sensazione della beffa rimane quando sfogliando il documento ci si accorge che sono già stati abbattuti tre alberi che invece l’agronomo aveva destinato al salvataggio.
La relazione prevede che rimangano 169 pini e 19 cipressi e che vengano ripiantumate 136 piante, alcune a basso fusto e altre capaci di raggiungere altezze fra 15 e 30 metri. Nel totale il saldo fra abbattimenti e nuove piante è positivo. Anche se serviranno decenni per avere piante delle dimensioni di quelle attuali. Guerrieri, inviandoci la vignetta perché R&D faccia da tramite dopo aver raccontato le iniziative di Reviati (vedi tra i correlati), ci tiene a precisare che nessuno si diverte ad abbattere alberi ma di fronte al parere di un professionista non c’è stato altro da dire.