La famiglia naturale che divide

In consiglio comunale a Ravenna un ordine del giorno di Lpr e Ncd: «Uomo-donna è l’unica unione in grado di crescere figli»

È in arrivo anche in consiglio comunale a Ravenna, oggi 12 febbraio, un ordine del giorno destinato a far discutere per il tema trattato: la famiglia naturale. A Faenza poco prima di Natale un odg simile (presentato dal centrodestra e approvato anche da metà del Pd) che ne chiedeva, tra le altre cose, la tutela fece scoppiare il putiferio in casa democratica spingendo addirittura il sindaco in carica Giovanni Malpezzi a rimettere a disposizione del partito la sua candidatura per il secondo mandato, candidatura poi invece confermata all’unanimità dal partito (vedi tra i correlati).

Ora un odg sullo stesso tema a firma del consigliere di Lpr Sirio Stampa e del consigliere Ncd Nereo Foschini approda anche a Palazzo Merlato dove non è dato al momento sapere quanti voti incasserà oltre a quelli appunto di Lpr e Ncd (quattro in tutto) e forse Forza Italia (altri tre). Nell’odg si ribadisce come il matrimonio tra uomo e donna dia origine all’unica famiglia in grado di crescere i figli e di come «la famiglia naturale rappresenti un dato pregiuridico e prepolitico»: nel documento si chiede al consiglio di esprimere il proprio dissenso, tra le altre cose, a modificare le norme in materia di matrimonio e anche a «comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli» (con un riferimento esplicito alla possibilità di scegliere la scuola tenendo conto di come vi viene insegnata l’educazione sessuale).

Posto che in materia sono già note le posizioni della sinistra, cosa farà il Pd a Ravenna? Facile immaginare che voterà (contro) in modo piuttosto compatto, a differenza di quanto accadde a Faenza, un po’ per evitare lo psicodramma che seguì a quell’episodio, ma anche in ragione del fatto che il sindaco di Ravenna è notoriamente a favore della battaglia per i diritti alle coppie omosessuali (a differenza di quello di Faenza) per quanto non si sia reso disponibile a trascrivere i matrimoni contratti all’estero come Ignazio Marino a Roma (vedi tra i correlati). In ogni caso, il problema potrebbe in realtà solo porsi il 19 febbraio, anche se l’odg è calendarizzato per il 12, quando però si dovrà parlare anche di alluvione.

Nel frattempo, tuttavia, a Ravenna si sono già attivate una serie di associazioni (Fmp, Liberedonnne, Arci, Arcigay Frida Byron, Circolo Dock 61, Comitato in difesa della Costituzione, Libertà e Giustizia Circolo di Ravenna, Uaar, Udi e gruppi di lavoro della Casa delle Donne) che pubblicamente chiedono al consiglio comunale di respingere l’ordine del giorno. «Nell’ordine del giorno – scrivono – la “Famiglia Naturale” viene intesa esclusivamente come quella basata sul matrimonio fra uomo e donna, con il chiaro intento di mantenere nella discriminazione le tante famiglie non ancora riconosciute dalla legge e dalle istituzioni. Come tanti altri anche per noi la famiglia è quella basata sull’amore e sul rispetto».

E il 14 Febbraio, il giorno di San Valentino, invitano a prendere parte a un’iniziativa nazionale che coinvolge 26 piazze, da Palermo a Trieste, e coinvolge anche Ravenna: un flash mob in cui si chiedono stesse tutele e diritti per tutte le coppie. L’evento seguirà quello delle 11.15 contro la violenza alle donne intitolato One Billion Rising.

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