«Polizia e carabinieri pensavano fosse uno scherzo. Perché non sono entrato? Non sono un ladro e l’onestà paga sempre»
«Così abbiamo notato le chiavi appese al portone d’ingresso: ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che forse Dio ci stava mettendo alla prova…». A parlare è Werther Bartoletti, il menestrello – come lui stesso ama definirsi – ormai noto ai ravennati per cantare e suonare da anni, regolarmente autorizzato, con chitarra e armonica per le vie del centro storico di Ravenna.
«Le chiavi erano tre – ci dice –, una per la saracinesca e le altre due chiaramente per la porta d’ingresso e l’allarme». Bartoletti e sua moglie non hanno avuto dubbi e senza neppure mai toccarle, hanno chiamato sia polizia che carabinieri. «Però non ci hanno preso sul serio e hanno tardato molto ad arrivare. Così, dopo quasi due ore di attesa – rivela il menestrello –, ho fermato una pattuglia di Metronotte e ho mostrato le chiavi al vigilantes. Poi da casa ho richiamato i carabinieri per assicurarmi che fosse tutto a posto, che fossero stati informati e avessero le chiavi». E il giorno dopo infatti gli stessi carabinieri hanno inviato un comunicato alla stampa in cui parlano di un «solerte cittadino» che ha avvisato il 112.
«In tanti tra il serio e il faceto – è la conclusione di Bartoletti – mi hanno detto: ma perché non sei entrato? Semplicemente perché non sono un ladro e credo che l’onestà paghi sempre. Poi ho dei figli, ai quali devo insegnare a vivere così, onestamente…».