Avis: «Donatori di sangue in lieve calo» Si va verso la donazione su prenotazione

10.970 soci, nel 2010 mille in più. Il volontario medio è uomo, tra 46 e 55 anni, con gruppo 0. Nel bilancio 850mila euro da Ausl

Uomo, tra 46 e 55 anni, sangue gruppo 0: questo il profilo del donatore ravennate medio secondo le statistiche estrapolate dai 10.970 associati Avis in provincia, in calo di circa mille unità rispetto a cinque anni fa. In totale le donazioni del 2014 sono state 19.386 (14mila di sangue intero e il resto di plasma) con una media di 1,77 donazioni per ogni donatore. «Il saldo tra donatori dimessi per raggiunti limiti di età e nuovi donatori è negativo ma stiamo ringiovanendo la base», spiega il segretario provinciale Renzo Angeli. Gli obiettivi per il 2015 sono definiti: «Aumentare il numero di soci donatori e ringiovanire ancora la base ma anche implementare la donazione su appuntamento per organizzare meglio la raccolta e facilitare il donatore con tempi più rapidi». In buona sostanza il donatore associato viene contattato dall’associazione per donare in base alla necessità settimanale del sistema sanitario.

Andando più nel dettaglio delle statistiche Avis emerge che i maschi sono il 70 percento. Sul totale la fascia d’età più rappresentata è quella 46-55 con il 28,9 percento. Segue la fascia 36-45 (27,2 percento). Gli under 25 sono il 10,8 percento (ma in questa fascia le femmine sono il doppio dei maschi). Guardando sempre all’intero campione dei donatori Avis il 47 percento ha gruppo sanguigno 0, il 39 percento A, il 10 percento B e solamente tre donatori su cento hanno gruppo AB. Nel corso del 2014 i ravennati alla loro prima donazione sono stati 603.

Avis opera in regime di convenzione con l’Ausl «perché se il pubblico dovesse fare tutto in autonomia avrebbe una presenza meno capillare – continua Angeli –. In provincia per svolgere le sue attività Avis ha 23 sezioni con dipendenti, collaboratori esterni come medici e infermieri e volontari con cui gestisce direttamente undici punti di raccolta in tutto il territorio provinciale effettuando circa 770 uscite per raccolta sangue e 503 per raccolta plasma». Il contributo totale dall’Ausl è circa 850mila euro (quantificato per legge, vedi articolo tra i correlati) «ma se non fosse per altre entrate come ad esempio il 5×1000 non ci sarebbero risorse sufficienti per tutta l’attività».

Cosa fa l’associazione e come impiega le risorse? «Oltre a proporre svago o gastronomia o attività ricreative, si cerca di attirare nuovi donatori e dare informazioni in tema di donazione soprattutto verso la donazione del plasma. Cerchiamo di sensibilizzare tutti i cittadini con cicli di conferenze legate ai temi sulla salute e stili di vita sano e vorremmo avvicinare i nuovi cittadini alla donazione. Facciamo attività informativa nelle scuole partendo dalla quinta elementare e nelle superiori viene fatta l’idoneità alla donazione ai ragazzi volontari con l’autoemoteca. Abbiamo visto che il passaparola è ancora la via più efficace per portare nuovi donatori».

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