domenica
15 Giugno 2025
Marina Romea

Duemila firme contro i profughi «Molti firmatari sono di fede cristiana»

Ancisi (Lpr) pronto a consegnare l'esposto al prefetto: «Questione di ordine pubblico e sicurezza, la località non potrebbe reggere»

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La petizione contro il centro di accoglienza immigrati a Marina Romea, finora da nessuno richiesto, in un mese e mezzo ha raccolto 2.033 firme. Che ora il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, autore del testo dell’esposto, intende consegnare alla prefettura assicurando che «in realtà, l’esposto pone il problema soprattutto dell’ordine pubblico e della sicurezza, dato che in rotta verso l’Italia possono imbarcarsi non solo “profughi in fuga da uno dei vari scenari di guerra dell’Africa del Nord” che “cercano la pace”, meritevoli di ogni pietà evangelica ma, come ha appena ammonito il presidente della Repubblica, trafficanti di carne umana e terroristi spietati, nonché, aggiungiamo, gente che ammazza e getta in mare i compagni di viaggio che credono in un Dio diverso dal loro: delinquenti e assassini che il Papa scongiura di fermare, non credo ospitandoli a spese nostre nello stesse stanze d’albergo dei loro candidati martiri».

La raccolta firme è cominciata il 12 marzo in occasione di un’assemblea cittadina indetta nella località costiera da Gianfilippo Nicola Rolando, esponente faentino della Lega Nord. Al tempo non esisteva nessuna richiesta per accogliere immigrati – del resto non c’era nemmeno nessun bando per individuare strutture – ma a suscitare le preoccupazioni di residenti e commercianti fu sufficiente il cambio di gestione di un albergo della località passato alla famiglia di un 59enne albanese con cittadinanza italiana che «fino al 12 novembre – scrive Ancisi – aveva gestito in convenzione con la prefettura un albergo di Punta Marina Terme di sua proprietà come struttura recettiva di persone straniere irregolari: albergo poi cessato a fine anno». E quel giorno di marzo si raccolsero le prime 35 firme in calce a un testo dal titolo esplicito «No ad un centro raccolta immigrati a Marina Romea» (il documento in versione integrale scaricabile in pdf dal link in fondo alla pagina). Il nuovo gestore dell’albergo, da noi raggiunto, smentì alcuna volontà per un eventuale futuro bando (vedi tra i correlati). E ancora oggi, raggiunto telefonicamente, smentisce di voler accogliere immigrati nei piani di emergenza.

Il prossimo 15 maggio si chiuderà il bando emanato dalla prefettura (dopo l’assemblea cittadina di marzo) per la presentazione delle domande di chi volesse accogliere i richiedenti asilo assegnati dal ministero dell’Interno alla provincia di Ravenna: 347 stranieri per cui la provincia corrisponderà 35 euro al giorno per vitto e alloggio (in totale la stima di spesa prevista per sei mesi di accoglienza si aggira su 2,6 milioni di euro). «Ma il bando non tiene conto dei problemi di sicurezza pubblica, per cui, ad esempio, l’albergatore di cui sopra di Marina Romea, se volesse concorrere, oltre ad avere tutti i requisiti richiesti, compresa la precedente analoga esperienza di almeno tre mesi, potrebbe anche facilmente aver diritto alla convenzione». E infine il consigliere comunale si chiede perché il Comune di Cervia sia stato escluso per questi due anni da qualsiasi ipotesi di nuove convenzioni: «Solo per averne in atto una da 74 posti a Tagliata e non a Milano Marittima?».

Secondo l’opinione del decano dell’opposizione in consiglio comunale, Marina Romea e la sua piccola stazione di carabinieri non potrebbero fronteggiare un centro di raccolta di stranieri di cui, nella prima fase di arrivo, nulla si conosce. «Altra è la condizione di quanti ottengono poi, dalle verifiche della questura, lo status di veri rifugiati aventi diritto alla protezione internazionale: che a Ravenna sono un’ottantina, distribuiti in piccoli appartamenti inseriti nel contesto urbano, dove non hanno mai creato problemi di natura pubblica, né sollevato ostilità».

Insomma, assicura Ancisi, l’esposto non ha nulla a che vedere con “l’appello ai cristiani, specie a quelli impegnati in politica, di cercare soluzioni e proposte dignitose per tutti, a partire dai più deboli” arrivato dalle colonne di Risveglio2000, settimanale diocesano, critico con l’iniziativa e le dichiarazioni di Gianluca Benzoni, consigliere territoriale Lpr. Ora Ancisi, esponente di area cattolica, ci tiene a sottolineare che molti dei cittadini firmatari «hanno voluto precisare la loro fede cristiana».

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