È uscito al mattino per una domenica di pesca al fiume, il suo hobby, e non è più tornato: a fine giornata i carabinieri, allertati dalla moglie, l’hanno trovato morto annegato: la vittima è un 78enne di Ravenna, deceduto nelle acque del Lamone all’altezza di San Romualdo. L’ipotesi più accreditata dai militari di Mezzano, che conducono le indagini, è che l’uomo (affetto da morbo di Parkinson) si sia sporto troppo finendo in acqua nel tentativo di recuperare l’attrezzatura: poco distante dal corpo infatti una rete da pesca era incastrata tra le sterpaglie della riva.
I carabinieri della compagnia di Ravenna hanno trovato l’anziano dopo un paio di ore di ricerche. La moglie si era presentata dai militari solo nel tardo pomeriggio, quando ormai l’assenza del marito iniziava ad essere davvero preoccupante. Non vedendolo tornare per pranzo ha pensato ad un contrattempo, anche perché l’uomo non usava un telefono cellulare poi si è rivolta ai carabinieri.
Già dai primi segnali si era capito che era plausibile l’ipotesi dell’incidente di pesca: i materiali e gli abiti ancora al loro posto nella appartata piazzola di pesca, il panino e la bottiglia d’acqua ancora intatti, anche il portafoglio e la macchina non sono stati toccati. I vigili del fuoco a bordo del gommone hanno dapprima ritrovato una scarpa, poi a pochissimi metri di distanza dalla piazzola il corpo.